Dopo 55 anni i padroni di casa sfatano il tabù finale
L’Inghilterra dopo 55 anni sfata il tabù finale. La nazionale dei Tre Leoni raggiunge per la prima volta nella sua storia l’ultimo atto di un Europeo battendo 2-1 la Danimarca ai supplementari. L’urlo di Wembley trascina i ragazzi di Southgate, bravi a superare in rimonta Kjaer e compagni, che alla lunga hanno accusato un calo fisico che ha spianato la strada al successo, sofferto ma meritato, dei padroni di casa. La gemma di Damsgaard su punizione dopo mezzora sblocca la partita, che gli inglesi aggiustano poco dopo con l’autorete del capitano della Danimarca. Nella ripresa il vento del match cambia, ma l’Inghilterra non ha le sufficienti forze per affondare il colpo. Almeno fino ai supplementari, con Kane eroe di Wembley nonostante il brivido per il rigore sbagliato. L’Inghilterra in finale, sempre a Wembley, se la vedrà con l’Italia di Mancini. Una sfida affascinante, a detta di tanti il degno epilogo del torneo.
L’inizio del match

Hjulmand non rinuncia al tridente e si affida a Dolberg in mezzo, con Damsgaard e Braithwaite ai suoi lati. Southgate conferma il 4-2-3-1 con Sterling-Mount-Saka dietro l’unica punta Kane. Fin dall’inizio i padroni di casa percepiscono che abbattere il muro danese non sarà semplice: rispetto alla prova di forza con l’Ucraina gli inglesi devono fare i conti con una squadra corta e compatta, brava a occupare gli spazi e a rendersi pericolosa. La prima occasione non a caso è per gli ospiti, con Damsgaard che dalla zolla in cui Chiesa ha punito la Spagna tenta un simile tiro a giro, leggermente più impreciso. Il talentino della Sampdoria comunque esulta poco dopo: con una traiettoria beffarda su punizione aggira la barriera e supera un non eccellente Pickford. L’Inghilterra non si scompone, anzi si scuote dopo una prima mezzora di pura sonnolenza. E accelera subito, dimostrando di saper far male. Kane mette una gran palla in area, Sterling a porta spalancata centra in pieno Schmeichel. Un minuto più tardi comunque la nazionale dei Tre Leoni rimette le cose a posto. Splendida apertura di Kane per Saka, che affonda a destra e crossa in mezzo per Sterling, che viene anticipato da Kjaer che non può far altro che buttare la palla nella propria porta.
La Danimarca accusa il colpo, Wembley ribolle, ma l’intervallo permette ai ragazzi di Hjulmand di prender fiato e riorganizzarsi. L’Inghilterra rispetto alla versione sbiadita del primo tempo è più frizzante e viva: al 10′ su calcio da fermo Maguire va in cielo, Schmeichel con uno splendido intervento salva il risultato. Il ct dei danesi tenta di dare un po’ di freschezza atletica alla sua squadra con un triplo cambio, ma con il passare dei minuti i padroni di casa sono sempre più dominatori del campo. Il muro danese però regge, anche perché le occasioni migliori capitano sui piedi di Phillips. In pieno recupero poi Kane manca il guizzo sotto porta, annullato ancora una volta da Kjaer.
La Danimarca si piega all’Inghilterra
La Danimarca però non ha più le forze per arginare l’atletismo e l’esuberenza inglese, anche perché Southgate dalla panchina può pescare giocatori come Grealish, Foden, Jordan Henderson. I supplementari diventano così un vero e proprio tiro al bersaglio. Schmeichel salva su Kane e sulla botta da fuori (centrale) di Grealish, ed è prodigioso anche sul rigore calciato male dalla stella del Tottenham, concesso dopo la serpentina in area di Sterling che Makkelie punisce, un po’ generosamente, con un penalty. Sulla ribattuta però il bomber inglese non tradisce. L’Inghilterra si scrolla di dosso un peso enorme per un traguardo a lungo inseguito e vola in finale. La missione danese si chiude a Wembley. Ma a testa altissima, in un Europeo comunque indimenticabile, e non solo per la semifinale raggiunta, per Kjaer e compagni.
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