I banconeri ricevono i calabresi nel Monday Night che chiude la 23esima giornata

Dybala out, Arthur anche, Morata, Kulusevski e McKennie non al meglio. Senza contare le defezioni, già scontate, di Bonucci, Chiellini, Cuadrado e dello squalificato Rabiot. La conferenza della vigilia di Juventus-Crotone si trasforma così nell’ennesimo bollettino di guerra. Andrea Pirlo non recupera nessuno per il monday night della 23/a giornata ma non bada alle assenze. Anche perché per provare a restare in scia alla scatenata Inter in vetta al campionato i tre punti sono vitali, contro un avversario a sua volta alla ricerca di un risultato positivo per alimentare le reside speranze di salvezza. “E’ una sfida importante per continuare il cammino per la lotta scudetto – sottolinea il tecnico bianconero – Sappiamo che sarà una partita difficile, il Crotone non sta passando un ottimo periodo però è una squadra che gioca bene a calcio, ha sempre mantenuto la propria filosofia”.

La Vecchia Signora però resta in emergenza, anche perché l’atteso rientro della Joya, fermo dall’infortunio subito nel match con il Sassuolo del 10 gennaio, slitta ulteriormente. “E’ indisponibile, ha ancora male al ginocchio – ha spiegato – Invece di migliorare le cose rimangono tali. Il problema persiste, bisogna aspettare ancora qualche giorno”. Davanti così Cristiano Ronaldo è intoccabile anche perché né Kulusevski (“è un po’ raffreddato”) né Morata (“ha avuto questo virus intestinale, sta un po’ meglio”) sono al 100%, al pari di Weston McKennie, ancora condizionato dal problema all’anca che si trascina da qualche settimana. Ecco perché – complice la squalifica di Rabiot – il rientro di Ramsey, che potrebbe partire dal 1′ dopo la manciata di minuti contro in Champions League, assume un’importanza fondamentale, sia che venga schierato come playmaker sia come incursore alle spalle delle punte. Le due sconfitte di fila, tra Napoli e Porto, richiedono un immediato cambio di marcia. Ma dopo il tonfo in Portogallo il livello di allerta attorno alla squadra non s’è alzato. “Con il presidente ci parliamo ogni partita, a Oporto era con noi. Non è intervenuto, non ce n’era bisogno. Sapevamo di aver fatto una brutta partita – ha evidenziato Pirlo – Sapevamo già noi in primis di non esser stati da Juventus, di non aver fatto un’ottima gara. Da lì si cerca di ripartire”. Il campionato, dopo i tanti passi falsi delle prime giornate, non aspetta più la Vecchia Signora.

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