Momenti di ansia, nel finale, per Osimhen, che esce in barella dopo uno scontro con Romero e trasportato in ospedale

L’Atalanta fa suo lo spareggio Champions con il Napoli e lancia un avvertimento al Real Madrid. Gli orobici calano il poker a un Napoli incerottato (4-2) e aggancia provvisoriamente Lazio e Roma al terzo posto. Al Gewiss Stadium, dopo una prima frazione avara di squilli, le emozioni si concentrano nella ripresa, con la Dea che sblocca il risultato con Zapata e i partenopei che rispondono con Zielinski. Gosens e Muriel firmano l’allungo, l’autorete del tedesco tiene in vita la squadra di Gattuso che però nel finale incassa ancora la rete di Romero. In attesa di chiedere strada ai Blancos nel doppio match degli ottavi, l’Atalanta sale a 43 punti e entra in zona Champions. Il Napoli falcidiato dalle assenze fa quello che può e riesce a restare aggrappato al match fino a dieci minuti dalla fine. Momenti di ansia, nel finale, per Osimhen, che esce in barella dopo uno scontro con Romero e trasportato in ospedale.

Gasperini risparmia Ilicic in vista del Real, ma non si affida al turnover. Muriel e Zapata guidano l’attacco, supportati alle spalle da Pessina. Lo sloveno si accomoda in panchina. Sulla corsia di destra Maehle è preferito a Sutalo, in difesa Djimsiti vince il ballottaggio con Palomino. Tra i pali torna Gollini. Altra tegola per Gattuso, già in piena emergenza e imbottito di Primavera in panchina: Insigne non è al meglio per un problema alla schiena e non è tra i titolari. C’è quindi Politano nel tridente completato da Zielinski e Elmas alle spalle di Osimhen. Recuperati invece Koulibaly e Ghoulam, che scattano però dalla panchina. Confermati Rrahmani-Maksimovic nel duo centrale di difesa. La Dea prende in mano le redini del match e crea la prima occasione con Pessina, che servito da una gran giocata di Muriel cade in area al momento della conclusione: per Di Bello, tutto regolare. Protesta vivacemente Gasperini e l’arbitro gli mostra il rosso. Poi è Gosens a provare il mancino su appoggio di Pessina, senza fortuna. L’Atalanta non sfonda: i partenopei reggono in difesa e si fanno vedere in avanti con l’incornata, debole, di Osimhen: Gollini c’è e alza in angolo. Prima dell’intervallo, chance per Zapata che servito al bacio dal vivacissimo Pessina sbaglia il controllo davanti a Meret, che può uscire e sventare la minaccia.

La gara si sblocca nella ripresa. Cinque minuti bastano a Muriel per intervenire sul cross pennellato da Zapata, sovrastando Mario Rui e battendo Meret per l’1-0 orobico. Gattuso risponde con l’inserimento di Insigne al posto di Elmas. E i partenopei trovano subito il pareggio: Politano mette in area per l’inserimento di Zielinski che con un gran destro al volo non lascia scampo a Gollini (58′). La Dea si riporta in attacco con un sinistro di Pessina deviato in angolo. E poco dopo è ancora vantaggio: Muriel vince un paio di rimpalli e apre con l’esterno verso Zapata, il cui cross trova puntuale sul secondo palo Gosens (64′). Reazione dei partenopei affidata a Insigne, che da due passi trova l’opposizione di Gollini in uscita, implacabile invece l’Atalanta nel calare il tris: all’origine c’è un erroraccio sulla trequarti di Bakayoko che favorisce Muriel, il colombiano supera Rrahmani e di sinistro trafigge Meret (71′).

La squadra di Gattuso sembra poter restare in corsa grazie all’autorete di Gosens, che infila di testa la propria porta sul traversone di Politano (77′). Ma la macchina da gol nerazzurra è decisamente in giornata. Meret è provvidenziale nel salvare su Muriel, niente può sul blitz vincente di Romero sull’angolo di Muriel: il colpo di testa dell’argentino dopo la spizzata di Djimsiti vale il 4-2 a dieci minuti dalla fine. Sipario sulla sfida, che però riserva ancora attimi di timore per Osimhen che dopo un contrasto con Romero cade e si accascia a terra, restando privo di sensi per qualche istante. L’attaccante esce in barella tra la preoccupazione dei giocatori e trasportato in ospedale: sul tragitto riprende fortunatamente conoscenza.

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