I partenopei in semifinale troveranno l'Atalanta

Poker con brivido. Il Napoli ritrova in parte se stesso e l’umore perduto, piega per 4-2 lo Spezia che l’aveva battuto in campionato nel giorno della Befana, e pur soffrendo nella ripresa per un atteggiamento troppo attendista, dopo aver firmato quattro reti nel primo tempo, approda alla semifinale di Coppa Italia dove troverà l’Atalanta (gara di andata il 3 febbraio). Serviva alla squadra di Gattuso una vittoria squillante e senza troppi affanni per rinsaldare la fiducia che alla vigilia lo stesso presidente De Laurentiis aveva ribadito al tecnico calabrese, messo in discussione dopo il ko con il Verona e la finale persa in SuperCoppa. Quelle due sconfitte avevano allungato sull’ambiente nubi minacciose, amplificando voci di un possibile esonero di ‘Ringhio Star’ diventato all’improvviso una stella cadente. E il Napoli ha risposto in versione double face, mostrandosi strabordante nel primo tempo e poi distratto nella ripresa subendo due gol in tre minuti che hanno ridato vigore ad uno Spezia che sembrava colpito e affondato. E’ l’ennesimo campanello di allarme suonato da una squadra che subisce troppo facilmente cali di tensione che rischiano di essere decisivi. La squadra di Gattuso ha sfruttato l’ampio turn over dello Spezia (più concentrato sulla sfida di domenica contro l’Udinese), ma a fare la differenza è stata la voglia e la grinta, l’attenzione sottoporta e la concretezza nell’andare a segno, senza fare regali offerta nel primo tempo. Koulibaly ha aperto subito le marcature al 5′, Lozano è andato al raddoppio al 20′, poi alla mezz’ora Politano ha chiuso i conti ed Elmas ha calato il poker. Nella ripresa, lo Spezia con Gyasi e Acampora prova a riaprire il match ma il Napoli ritrova compattezza portando a casa il risultato pieno.

Gattuso sceglie Lozano punta con Politano (a destra) ed Insigne nel tridente offensivo con Elmas titolare a centrocampo, oltre alla conferma di Zielinski e Demme. In porta torna Ospina. Nello Spezia il tecnico Italiano opta per il turn over (in vista della gara di dmenica con l’Udinese), conferma il modulo 4-3-3 con il tridente formato da Verde, Galabinov e Gyasi. Davanti al portiere lituano Krapikas, Ismajli e Terzi a guidare la difesa. Il tempo di organizzarsi e prendere le misure all’avversario e il Napoli dove cinque minuti va in rete con Koulibaly: dopo una serie di rimpalli in area di rigore, Zielinski dal limite dell’area colpisce la traversa sulla respinta Hysaj rimette la palla nell’area piccola e il senegalese di tacco firma il vantaggio partenopeo. Lo Spezia non si sbilancia, resta corto e stretto e costringe il Napoli a giovare sugli esterni, ma la qualità dei partenopei è evidente mettendo in difficoltà gli avversari con continue iniziative offensive. Al 20′ arriva il raddoppio con Lozano che sul filo del fuorigioco, entra in area e fredda il portiere con un tiro potente sotto la traversa. Lo Spezia sbanda, non trova le misure, si arrocca e si sbilancia e al 30′ subisce il tris con Politano artefice di un toco beffardo che spiazza il portiere e al 40′ capitola dopo una galoppata di insigne che serve un pallone delizioso ad Elmas, bravo a non sbagliare da posizione leggermente defilata.

Nella ripresa il Napoli cerca di abbassare i ritmi, mentre lo Spezia, che fa subito tre cambi per una scossa di orgoglio, prova ad alzare il baricentro. Gattuso chiede ai suoi di non subire gol, e di mantenere alta la concentrazione: non vuole amnesie, cali di tensione improvvisi. I liguri si fanno intraprendenti ma sono poco incisivi, il Napoli sfrutta il palleggio ma non riesce più a brillare come prima. Lo Spezia intuisce che si può colpire con maggiore veemenza e viene premiato prima con Giasy e poi con Acamparo che dimezzano lo svantaggio in meno di tre minuti. Gattuso alza la voce, invoca attenzione ed equilibrio e nessuno sbandamento. La squadra riesce a non farsi del male e portare a termine il compito.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata