Nerazzurri sconfitti 0-2 e ultimi del girone: la strada per gli ottavi si fa sempre più complicata

Europa sempre più amara per l’Inter di Antonio Conte, sconfitta per 2-0 in casa per mano del Real Madrid nella quarta giornata della fase a gironi di Champions League. Per i nerazzurri la situazione nel girone B sembra essere ormai compromessa, con soli 2 punti in classifica potrebbe anche non bastare vincere entrambe le prossime gare contro Borussia Moenchengladbach e Shakhtar Donetsk. Le reti di Hazard su rigore nel primo tempo e un autogol di Hakimi nella ripresa (su tiro di Rodrygo) condannano l’Inter alla sconfitta, favorita anche dalla ingenua espulsione di Vidal dopo mezzora per proteste. Per l’Inter si profila l’ennesima delusione in Champions, con la terza eliminazione di fila nella fase a gironi. Se ieri Conte aveva chiesto un salto di qualità alla squadra, ebbene non c’è stato. Netta la differenza di personalità in campo, con un Real padrone del campo per tutta la partita nonostante una serie di assenze pesantissime come quelle di Sergio Ramos e Benzema.

Nell’Inter, Conte conferma le indicazioni della vigilia con Gagliardini in mediana al fianco di Barella. Sulla trequarti c’è Vidal alle spalle di Lautaro e Lukaku. In panchina ancora Eriksen. Nel Real, Zidane recupera Casemiro per la panchina. In difesa gioca Nacho al fianco di Varane, in attacco Mariano Diaz è il centravanti con Lazard e Lucas Vazquez ai lati. Nel gelo e nel vuoto di San Siro, una foto di Diego Maradona con la maglia dell’Argentina campeggia sul maxischermo. È il toccante ricordo del campione argentino, scomparso oggi a 60 anni. Osservato un minuto di silenzio, le due squadre giocano con il lutto al braccio.

Inizio choc per l’Inter, che dopo appena 6′ è già sotto di un gol: Real in vantaggio con un rigore trasformato da Hazard, concesso per un fallo di Barella in area su Nacho al termine di una lunga azione manovrata. La squadra di Conte accusa il colpo, fatica a reagire e il Real prova ad approfittarne. Blancos vicini al raddoppio poco prima del quarto d’ora con un tiro da fuori area di Vazquez respinto dal palo. Poi ancora con una incursione di Mendy che, invece di tirare tutto solo davanti ad Handanovic, serve una brutta palla per Vazquez che non ci arriva bene. Bisogna aspettare quasi la mezzora per una timida reazione dell’Inter, con una serie di conclusioni alte di Lukaku, Bastoni e Vidal. Proprio il cileno al 33′ si fa espellere dall’arbitro Taylor per le eccessive proteste dopo la mancata concessione di un presunto rigore ai suoi danni. Anche il VAR dà ragione all’arbitro sul contatto fra Vidal e Varane. Nel finale di tempo, l’Inter prova ad affacciarsi nella metà campo madridista più con rabbia che con criterio. Il Real si limita a controllare senza correre rischi.

Nell’intervallo Conte prova a ridisegnare la sua Inter: fuori Bastoni e Lautaro, dentro Perisic e D’Ambrosio per un 4-4-1 con Lukaku unica punta. Con orgoglio i nerazzurri provano a riversarsi in avanti, mentre il Real continua a controllare per poi ripartire in velocità. Inter pericolosa in un paio di occasioni su palle inattive, poi con un cross di Perisic su cui Courtois in uscita anticipa Lukaku. Dopo un’ora di gioco, Zidane prova a dare maggior consistenza al centrocampo inserendo Casemiro al posto di Odegaard. Ma la mossa decisiva è l’inserimento di Rodryigo al posto di Mariano Diaz. È proprio il brasiliano a firmare il raddoppio, appena entrato, con un destro al volo da centro area su assist al bacio di Vazquez. Decisiva la deviazione di Hakimi (l’Uefa darà a lui l’autogol). Conte ormai disperato manda in campo anche Sanchez al posto di un anonimo Hakimi. Il Real, però, non è il Torino e non solo non arretra ma anzi sfiora anche il 3-0 prima con Vazquez e poi con Hazard. Nel finale Conte concede pochi minuti a Eriksen al posto di Lukaku, dopo un paio di iniziative pericolose di Perisic. Ma è troppo poco per provare a riaprire i giochi, la squadra di Zidane si difende con ordine e porta a casa una vittoria fondamentale in chiave qualificazione. Per l’Inter un’altra serata da dimenticare.

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