L'esordiente tecnico bianconero è atteso da un'impresa quasi titanica

Dimenticare la delusione contro il Lione e provare ancora a lanciare l'assalto a quella coppa che manca da Torino ormai da 25 anni. La Juventus ritrova la Champions League con un allenatore nuovo ma con le ambizioni di sempre. Toccherà ad Andrea Pirlo provare a fare meglio di Maurizio Sarri, esonerato proprio per aver fallito l'assalto all'Europa. L'esordiente tecnico bianconero è atteso da un'impresa quasi titanica, inoltre con una squadra che inizialmente dovrà fare a meno di Cristiano Ronaldo e con una rosa limitata dagli infortuni e dal coronavirus. Un esordio più affascinante non poteva esserci, però, contro quel Mircea Lucescu che a 15 anni lo portò in prima squadra nel Brescia intuendone subito le straordinarie doti da calciatore. "Lucescu è stato il mio primo allenatore. Ho un bellissimo ricordo di lui, lo ringrazierò per sempre. Sarà bello sfidarci domani", ha detto Pirlo alla vigilia.

Con la sua solita calma olimpica, il tecnico bianconero ha provato a nascondere i sentimenti e le emozioni che lo pervadono. "Sono tranquillo e sereno. Non vedo l'ora della mia prima partita da allenatore in Champions League. In questa competizione è fondamentale partire con una vittoria, e sappiamo cosa dobbiamo fare", ha dichiarato. Di fronte una squadra, la Dinamo, molto più avanti di condizione grazie anche al fatto di aver giocato i preliminari. L'esperto Lucescu si affiderà ad un sistema a lui caro, il 4-2-3-1 con la stellina Supryaha al centro dell'attacco. Dal canto suo Pirlo ha replicato: "Sceglierò chi sta meglio per giocare, abbiamo i giocatori a disposizione per fare un grande match. Non avrò problemi a sceglierne undici".

Il tecnico bianconero sembra orientato ad andare avanti con il 3-4-1-2 con Danilo, Bonucci e il rientrante Chiellini in difesa uniche certezze. A centrocampo possibile il rientro di Rabiot al fianco di Bentancur perchè "con due mediani è la soluzione migliore per i nostri quattro centrocampisti", ha spiegato ancora Pirlo. Da valutare poi le condizioni di Ramsey sulla trequarti, mentre sulle fasce dovrebbero agire Cuadrado e Kulusevski. Per quanto riguarda l'attacco, infine, non ci sarà Ronaldo. "Cristiano non c'è ma abbiamo altri giocatori che possono giocare in quella posizione, come ha fatto Alvaro Morata a Crotone. Il resto dell'attacco lo decideremo domani", ha spiegato Pirlo. Il ballottaggio è quindi fra Paulo Dybala e Federico Chiesa.

Proprio il rapporto con il numero 10 argentino è stato oggetto di buona parte della conferenza, visti anche gli spifferi del dopo Crotone. "Dybala era arrabbiato per non aver giocato sabato", ha ammesso Pirlo spiegando però che "veniva da 10 giorni di inattività con l'Argentina. L'ho portato a Crotone per fargli mettere benzina nelle gambe ma poi siamo rimasti in 10". Sulla possibilità che la Joya possa partire dall'inizio contro la Dinamo, il tecnico della Juventus non si è sbilanciato: "Ci ho parlato ed è a disposizione. Non ha ancora fatto un minuto, prima o poi dovrà entrare in campo". E sul modo in cui pensa di impiegarlo, Pirlo ha detto: "Dybala è un giocatore fondamentale per noi, è un campione. Può giocare ovunque, perchè i giocatori bravi la posizione giusta se la trovano da soli. Per me è un attaccante e deve stare più vicino alla porta o tra le linee".

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