I campioni d'Italia non sono più (ancora) quelli dell'anno scorso, ma "a prescindere" non sono mai un avversario da snobbare

Napoli-Juventus? Non è una sorta di giudizio universale, d'accordo, però non è nemmeno una partita qualsiasi. Anche se Massimiliano Allegri la derubrica a "test in vista dell'Olympiakos" non per presunzione ma per interesse spicciolo e, forse, per pretattica. Conti alla mano, se per caso i campioni d'Italia dovessero incappare nella terza sconfitta in campionato, il distacco si dilaterebbe a sette punti: non un margine irrecuperabile ma neppure un gap da fare dormire tra due guanciali. Quasi un epitaffio in attesa della sfida con l'Inter. In fondo, chi rischia di più sono i bianconeri: per i calcoli di cui sopra, perché si gioca al San Paolo, perché la squadra non sta benissimo, perché l'atmosfera è tesa. Per la verità, anche la formazione di Sarri è in leggera flessione rispetto all'inizio della stagione, però tutt'intorno tira un'aria frizzantina.

A Torino rimbalzano le voci (smentite) di una rissa all'interno dello spogliatoio, a Napoli si fantastica sullo scudetto che verrà, di qui musi lunghi e sguardi accigliati, di là una discreta sfrontatezza. L'incidenza della fake news è minima, però indispettisce e non aiuta. Di solito questi spifferi si aprono quando la situazione non è ottimale e, infatti, la situazione della Juventus non lo è. Poi ci sono le chiacchiere inutili del dirigenti che aziendalmente devono attenuare e ridurre: chiacchiere che entrano ed escono dalle orecchie senza lasciare traccia. A volte sarebbe meglio il silenzio. La formazione è un rebus: dalla difesa (a 3 o a 4?) all'attacco (Higuain sì o no?), alla composizione del centrocampo. Dubbi non da poco.

Il Napoli è favorito, la Juventus stavolta rincorre. Però le posizioni potrebbero capovolgersi se sul fronte partenopeo si esagerasse con la supponenza. Alcune dichiarazioni rilasciate in settimana rischiano di essere pericolose: i campioni d'Italia non sono più (ancora) quelli dell'anno scorso, ma "a prescindere" non sono mai un avversario da snobbare, con o senza Il Pipita, comunque convocato nonostante la recente operazione alla mano. E' sottile in confine tra la consapevolezza della propria forza e la presunzione di invulnerabilità. L'errore più grande che potrebbe commettere il Napoli è proprio quello di dare per scontato un risultato che al contrario non lo è, lasciarsi trascinare dall'entusiasmo e alzare la guardia. Molto dipenderà da Sarri e da come saprà gestire il gruppo: non solo in campo.

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