"Con Carlos Bianchi ho avuto problemi, ma ero giovane", racconta all'ex segretario del Pd

"Non so quello che mi riserverà il futuro. Però so che sarà una cosa piacevole, sarà un'altra vita, un'altra carriera bella. Sinceramente non so cosa farò. Però spero di rimanere per sempre nella Roma. Questo è il mio desiderio, e mi auguro e voglio aiutare la società nella quale ho speso la gran parte della mia vita. Sarei davvero felice se potessi essere di aiuto alla Roma". Così il capitano della Roma Francesco Totti, intervistato da Walter Veltroni sul Corriere dello Sport. "Allenare? Da una parte mi piacerebbe, però in questo momento non ci penso perché, conoscendo il mio carattere, forse non saprei gestire un gruppo. Però, in effetti, vedo tutti i miei ex compagni che appena smesso di giocare hanno preso questa carriera d'allenatore. Mi sa che scatta qualche cosa dopo, perché tutti si mettono a fare gli allenatori e allora può darsi pure che scatterà qualche cosa anche a me. Che ti devo dire: cambierò carattere, cambierò modo di impostare tante cose", ha aggiunto.

"Con chi mi sono trovato meglio in panchina? Zeman era quello con cui mi sono trovato meglio di tutti. Anche con gli altri, più o meno. Ma io non ho avuto mai problemi con gli allenatori perché poi alla fine ho fatto sempre il mio dovere, li ho sempre rispettati e, questo lo ribadisco un'altra volta, io alla Roma non ho mai cacciato via un allenatore, non ho mai voluto un allenatore. Ha fatto sempre tutto la società. E' inutile che fuori dicano Totti ha cacciato via quello o ha voluto quell'altro, io non ho mai messo bocca su niente. Questo lo voglio precisare perché è giusto si sappia la verità. Per me chi veniva veniva, l'importante era che fossero allenatori autorevoli, allenatori vincenti. Poi è normale che ci siano allenatori più forti e meno forti", ha spiegato.

"L'unico con cui ho avuto un po' di problemi è stato Carlos Bianchi. Però ancora ero giovane e lui non è che era molto attento ai giocatori romani perché a lui piacevano più gli stranieri. Lui, essendo argentino, conosceva tanti giocatori stranieri perciò i romani non è che lo convincessero tanto. Poi essendo io giovane aveva cercato in tutti i modi di spingermi verso altri orizzonti", ha spiegato Totti.

Poi rivela: " Lì è mancato pochissimo, perché mi ero messo d'accordo con la Sampdoria. Firmai con la Sampdoria e il giorno dopo ci fu un torneo all'Olimpico con Ajax e Borussia Dortmund. Fu la sera prima che io andassi alla Sampdoria. Ma gli dei di Roma si ribellarono e fu una serata magica, per me storica".

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