L'allenatore: "Hanno preso uno che aveva un precedente e che poteva essere spazzato via con facilità"
"Tutto il controllo antidoping fatto su di lui è inquietante: i punti oscuri sono un'enormità, anche gli stessi organismi italiani che hanno scritto al Tas, anche se con molta diplomazia, hanno indicato che i diritti alla difesa di Schwazer sono stati messi sotto le scarpe". Così Sandro Donati, attuale allenatore del marciatore altoatesino, parlando ai microfoni di 24Mattino su Radio 24. "Schwazer ha dato una collaborazione all'agenzia russa, ai magistrati, e alle autorità sportive italiane indicando tutto quello che sapeva ed è stato minimizzato e sbeffeggiato perché ormai era un bersaglio da spazzare via perché troppo forte – ha proseguito Donati – Io sono riuscito a portarlo solo con le metodologie di allenamento ad un livello altissimo e questo sconfessa tutto: allenatori clientelari e furbastri. E questo crea una situazione che scombussola tutti i piani perché il dopato serve da strumento a dimostrare come le istituzioni sportive siano irreprensibili. In questo caso hanno preso uno che aveva un precedente e che poteva essere spazzato via con grande facilità".
L'allenatore italiano si è soffermato successivamente anche sullo scandalo doping che ha travolto la Russia. "Hanno delle colpe manifeste, innegabili, ma è altrettanto evidente che adesso sono lo strumento attraverso il quale il sistema sportivo internazionale mostra la sua irreprensibilità, la sua presunta voglia di pulizia – ha sottolineato – Ma purtroppo tutta la storia del Cio è una storia molto brutta di commistione con il doping".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata