L'esterno sinistro azzurro mostra una nuova grinta, anche grazie al lavoro col professor Stefano Tirelli

Mattia De Sciglio è tornato. Con una straordinaria prestazione sia in fase difensiva che offensiva, l'esterno sinistro della Nazionale è stato fra i protagonisti e gli artefici principali nella vittoria contro la Spagna che ha regalato all'Italia i quarti di finale di Euro 2016. Dopo un periodo 'buio' seguito ad un inizio di carriera scintillante, De Sciglio a soli 23 anni sembrava ormai perso per la Nazionale. E invece negli ultimi sei mesi ecco la rinascita, prima una serie di buone prestazioni nel Milan che convincono il ct Conte a convocarlo per gli Europei e poi la conferma proprio in Francia. Fra i segreti del ritorno ad alti livelli del terzino azzurro c'è sicuramente il lavoro svolto con Stefano Tirelli, docente alla facoltà di Scienze motorie dell'Università Cattolica di Milano, dove insegna Tecniche complementari sportive. Il mental coach di De Sciglio, così come è stato definito.

Nella prestazione contro le Furie Rosse "c'è tanto del percorso e del merito di Mattia De Sciglio. E' lui che ha svoltato, che è riuscito a trasformare quello che era un momento di difficoltà in un momento di opportunità", spiega Tirelli, che nel suo 'curriculum' calcistico vanta anche un'esperienza al Chelsea al fianco di campioni del calibro di Didier Drogba, Michael Essien e John Terry. "Tutte le persone che gli hanno voluto bene – aggiunge – hanno fatto sicuramente una cosa buona per lo stesso giocatore. Parlo del procuratore Donato Orgnoni, dei genitori che gli sono stati molto vicini".

"Io l'ho sostenuto secondo alcune tecniche che possono talvolta essere utili e che sicuramente ha recepito. La cosa più bella è che da un momento di oscurità è nato un nuovo Mattia De Sciglio", racconta ancora Tirelli. Questa svolta la si può individuare in un momento ben preciso, la brutta ferita al volto subita lo scorso 25 aprile in Verona-Milan. "Noi ci scherziamo un po' su, ma da quando si è procurato questa famosa cicatrice alla guancia sinistra abbiamo detto che è il segno fisico del cambiamento del giocatore", spiega il docente milanese. Grazie ad una metodologia codificata da Tirelli, basata su un mix di tecniche occidentali e orientali, De Sciglio è riuscito a uscire da quella crisi che lo ha attanagliato negli ultimi due anni. "C'è stato un periodo in cui l'ambiente esterno non l'ha favorito, ma le grandi persone sono quelle che riescono a trasformare da dentro di sé l'ambiente esterno e non viceversa. Se io mi faccio condizionare troppo dal giudizio del pubblico, da parte dei media, vuol dire che la mia forza non è così ben sostenuta. Quando riesco a trasformare questo sotto forma di grinta, determinazione e soprattutto credendo nelle proprie potenzialità, allora vuol dire che si è cresciuti", confida il mental coach dell'azzurro. Ora i frutti di questo lavoro finalmente si vedono: "Dopo la partita ci siamo scambiati un messaggio, era contento per la prestazione di tutta la squadra innanzitutto perché lui pensa sempre al gruppo e questo è un suo grande merito".

E' soddisfazione anche nelle parole del suo manager Donato Orgnoni: "Lo conosco da dieci anni, so le sue potenzialità. Il lavoro fatto in questi sei mesi è stato importante, è tornato il Mattia che tutti conoscevamo, soprattutto sorridente". Le prestazioni in azzurro stanno riproponendo De Sciglio anche in chiave mercato. Sono diversi i club sia in Italia (Juve e Napoli su tutte) che all'estero interessate al giocatore. "Ora stiamo pensando davvero solo agli Europei – conclude Orgnoni -, ci stiamo godendo questo momento bellissimo. Ci siamo visti a fine partita, ci siamo abbracciati e sono ancora emozionato. La sofferenza che ha passato lui l'abbiamo passata un po' tutti".

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