A segno Alderweireld, Batshauyi, Hazard e Carrasco

Il Belgio lancia un messaggio alle rivali. Il poker inflitto all'Ungheria nell'ottavo di finale di Tolosa è frutto della prestazione finora più convincente della nazionale di Wilmots ad Euro 2016, nonché la dimostrazione che, se vuole, il suo potenziale offensivo non è secondo a nessuno. Un successo, netto, che regala la sfida ai quarti contro il Galles di Bale e che rilancia decisamente le ambizioni di Hazard e compagni, inseriti alla vigilia nella rosa della candidate al titolo: il tabellone strizza l'occhio, un posto in finale è alla loro portata. Primo tempo dominato e chiuso in vantaggio (rete di Alderweireld) dai 'Diables Rouges', che controllano l'accenno di reazione magiara nella ripresa e chiudono la pratica nel finale con Batshauyi, Hazard e Carrasco. Prestazione immensa quella del capitano belga, per la gioia di Antonio Conte suo prossimo tecnico al Chelsea. Finisce la favola dell'Ungheria, tenuta in vita nel primo tempo dal mitologico portiere Kiraly e protagonista nel complesso di una gara di grande generosità. Un ko pesante ma che non offusca quanto di buono ha fatto la nazionale di Storck, sbarcata in Francia con l'etichetta di possibile Cenerentola.

Una novità nell'undici iniziale di Wilmots, che lancia dal 1' Mertens e lascia Carrasco in panchina. Il primo tempo è quasi un monologo del Belgio, che mette subito in chiaro le cose con una conclusione imprecisa di De Bruyne. Poco dopo c'è già lavoro per Kiraly chiamato alla deviazione in angolo sulla girata di Lukaku. Preludio al vantaggio dei Diavoli Rossi: sulla punizione di De Bruyne sbuca la testa di Alderweireld, il portiere magiaro è battuto. Scatenato De Bruyne, vicino al raddoppio: conclusione dopo il servizio di Lukaku, stavolta Kiraly sbarra la strada. Il duello si rinnova alla mezz'ora con un colpo di testa del centrocampista del City, il numero uno ungherese blocca, e cinque minuti dopo quando il numero 7 belga ci prova su punizione: Kiraly devia la palla sulla traversa e salva la porta. Si fa vedere l'Ungheria, vicinissima al pareggio con un grandissimo tiro da fuori di Lovrencsics ed ancora insidiosa con un rasoterra mancino di Dsudzsak. Prima dell'intervallo, Kiraly è ancora chiamato all'intervento sul tentativo al volo di Mertens.

Il portiere dell'Ungheria tiene a galla i suoi anche ad inizio ripresa opponendosi al destro di Hazard. Szalai ci prova due volte per i magiari, ma le occasioni più ghiotte le costruisce sempre la squadra di Wilmots: sponda di Lukaku per Mertens che spreca davanti alla porta. L'Ungheria però conferma di voler reagire e impensierisce Courtois con Pinter prima di sfiorare il pari con un gran diagonale di Juhßsz: palla fuori di pochissimo. In due minuti, il Belgio la chiude con un terrificante uno-due. Prima il neoentrato Batshuayi ha solo da spingere in rete la palla che gli regala Hazard (33'), poi è proprio il capitano dei Diables a firmare dopo una ripartenza il 3-0 con uno spunto da scuola calcio: slalom vincente tra i difensori e destro vincente dal limite (35'). Qualificazione in cassaforte, ma l'orgoglio ungherese spinge Szalai a cercare almeno la rete della bandiera con una conclusione in girata, deviata sopra la traversa da Courtois, anche attento sul successivo tiro da fuori di Lovrencsics, e un tiro di Elek ancora respinto dal portiere belga. C'è ancora tempo, in pieno recupero, per il poker firmato dal sinistro vincente di Carrasco, smarcato da Nainggolan davanti alla porta di Kiraly. Finisce 4-0: ora sì che questo Belgio fa paura.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata