"Dove mi colloco in un'ideale classifica dei calciatori degli ultimi vent'anni? Abbiamo bisogno di pensare positivo e credo che con i risultati che sto avendo possa pensare di essere il migliore. Credo che i migliori influenzino sempre il proprio sport, quindi credo di aver avuto un certo impatto". Sono parole di Cristiano Ronaldo, fuoriclasse del Real Madrid e della nazionale portoghese, atteso tra pochi giorni dall'esordio all'Europeo con i lusitani. Il giocatore si è confessato in un'intervista al bimestrale 'Undici', in edicola e libreria da oggi a Milano e da domani, sabato 11, nel resto d'Italia. "Non posso ancora dire in che misura – ha sottolineato -, questo potrà dirlo soltanto il tempo, ma se puoi correre rapidamente, saltare più in alto degli altri, essere forte e agile al tempo stesso, puoi fare in modo che il tuo talento sia ancora più efficace".
Simbolo del calcio mondiale, a pochi giorni dal debutto a Euro 2016 in Francia non può far a meno di sottolineare la responsabilità di essere leader della nazionale portoghese: "Mi sento un cittadino del mondo, ma anche un portoghese che ama la propria terra e che è fiero di poterla rappresentare ai massimi livelli per molti anni ancora. Dopo l'Europeo 2004 mi sono sentito responsabile dell'eredità di una grande generazione. Conosco un sacco di ragazzi e ragazze che vedono me, oggi, come un'ispirazione". "Come si fa a diventare Ronaldo? Ho lavorato molto duramente per arrivare al livello più alto e continuo a farlo per rimanere dove sono", ha proseguito l'attaccante, "mantengo la stessa attitudine e dedizione in ogni singolo allenamento, in ogni gara. Mi prendo cura di me stesso per continuare a fare la storia di questo gioco per molti anni ancora". CR7 ha poi svelato il suo lato umano: "Sono una persona profondamente emozionale. Anche in campo, credo. Non nascondo mai cosa sono o quello che sto provando. Non preparo mai i momenti importanti, non fingo, agisco spontaneamente".

