La pianta deve invece la sua fama al colore intenso del suo fogliame e alla leggerezza della chioma

Questa settimana vi voglio parlare di una pianta che deve la sua fama a tutto tranne che ai suoi fiori. Non perché i fiori siano particolarmente brutti, tutt’altro, la fioritura di questa pianta, seppur non indimenticabile, nel suo insieme è molto graziosa. La pianta di cui vi parlo questa settimana deve invece la sua fama al colore intenso del suo fogliame, alla leggerezza della chioma e, perché no, anche alle molte leggende che l’accompagnano. Quest’oggi vi parlo dell’acero, splendida e nobile presenza nei giardini e nei parchi di mezzo mondo.

La fioritura dell’acero avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, tra marzo ed aprile. I fiori, rossastri, sono particolarmente piccoli e non arrivano al centimetro di grandezza. Come dicevo, l’effetto non è entusiasmante, ma questa è una peculiarità di quasi tutte le piante che hanno avuto in dono delle foglie particolarmente belle e fascinose, fateci caso. Ciò che entusiasma è la meraviglia cromatica del fogliame che, tutto insieme, si muove al vento con la stessa grazia di uno stormo di uccelli in volo. Tronco snello ben delineato e folta chioma dal colore cangiante fanno di quest’albero un assoluto concentrato di bellezza. Nel momento, poi, in cui la natura si prepara al dolce letargo invernale, l’acero risplende con il suo colore dorato rassicurando gli altri compagni a foglia caduca che da lì a qualche mese, con l’arrivo della nuova primavera, torneranno a vestirsi di una nuova lussureggiante vegetazione.

Il fiore all'occhiello - acero

L’acero appartiene ad un genere di piante a foglia caduca della famiglia delle Sapindaceae, e comprende oltre 200 specie originarie dell’Europa, Cina, Corea, Giappone e Nord America. Il nome Acer, in latino “appuntito”, è stato dato in riferimento all’estremità appuntite delle foglie che sono lobate e producono frutti “alati” chiamati samare. Simili ad elicotteri, le samare cadono a parecchia distanza dall’albero madre favorendone così la propagazione. Si pensa addirittura, ma non esiste un riscontro accertato, che Igor Sikorsky, un ingegnere e imprenditore statunitense di origini ucraine, pioniere dell’aviazione, abbia inventato il primo prototipo dell’elicottero proprio grazie all’osservazione della caduta di un seme d’acero, una samara, appunto.

La simbologia dell’acero

La simbologia dell’acero è molto ricca e variopinta e rappresenta una parte integrante e imprescindibile della cultura contadina segnalando da millenni il cambio di stagione attraverso il cromatismo delle sue foglie: dal verde chiaro primaverile al giallo-ambrato estivo, fino al bronzo ed al rosso autunnale. Nella cultura giapponese, invece, l’acero rappresenta l’impermanenza delle cose, e pare che tra gli aristocratici nipponici si attendesse l’autunno per ritrovarsi sotto i momiji, gli aceri giapponesi, per suonare, cantare o recitare poesie d’amore, cercando e trovando ispirazione nelle foglie colorate di rosso. Infine, famosa è la foglia dell’Acer Saccharinum, che è il simbolo della bandiera nazionale canadese, segno dell’enorme importanza che ricopre in questo paese, dove fitte foreste di questo albero producono il caratteristico succo d’acero.

L’acero rosso è un albero in grado di sopportare bene ogni tipo di clima; non teme il freddo e tollera il caldo, dunque è indicatissimo per essere piantato nei nostri giardini. Necessita di essere potato di tanto in tanto per permettere alla luce del sole di penetrare al meglio tra i rami della pianta. L’esemplare ancora giovane richiederà annaffiature frequenti, poiché non avrà ancora sviluppato completamente l’apparato radicale, mentre una volta adulto, non necessiterà di essere annaffiato spesso, in quanto sarà perfettamente in grado di procurarsi autonomamente acqua a sufficienza proprio grazie alle sue profonde radici che gli permettono, inoltre, una certa autosufficienza anche per quanto riguarda la concimazione, che andrà eseguita una sola volta all’anno. Insomma, la bellezza dell’acero non dovrebbe mai mancare nei nostri giardini, come pure sui terrazzi, in quanto ben si adatta anche ad esser coltivato in contenitore, purché sia capiente.

Ancora qualche curiosità: antiche credenze popolari conferivano all’acero proprietà magiche contro le streghe, i pipistrelli e la sfortuna. Nella mitologia greca, la pianta dell’acero rappresentava il dio della paura (fobos) probabilmente per il colore rosso sangue che le foglie prendono in autunno. Nell’oroscopo celtico, ancora, rappresenterebbe l’indipendenza della mente e simboleggerebbe una persona ricca d’immaginazione e originalità, timida e riservata, ma al contempo sicura di sé e ambiziosa, dotata, in poche parole, di una personalità con molte sfaccettature, proprio come quelle riproposte nelle sue foglie.

Il fiore della settimana scorsa

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David Zonta

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