È una pianta erbacea semplice, rustica, che racconta attraverso i suoi fiori tutta la sua bellezza.

Le margheritine di campo, o pratoline

Margherita, margheritina, pratolina, fiore dei prati, m’ama o non m’ama. Questa settimana vi parlo del fiore che, verosimilmente, risulta essere il più conosciuto in assoluto. Della bellezza semplice e naturale della margherita comune ne ho già scritto in passato, ma oggi vorrei approfondire il discorso sulle margheritine di campo, o pratoline, quelle che crescono spontanee nei prati, in quei prati in cui chiunque, almeno una volta della vita, si sarà sdraiato a guardare il cielo mettendo un fiore di margheritina tra le labbra.

La Bellis perennis (margheritina dei prati, o pratolina), fa parte della stessa famiglia del Leucanthemum vulgare (la margherita comune) e parrebbe che il suo nome derivi dal latino bellum, cioè guerra, in quanto si direbbe che la margherita sappia guarire dalle ferite. Ed è anche per questo motivo, seppur leggendario, che ho voluto parlarvi di questo fiore.

Le margheritine dei prati

Le margheritine sono alte quanto una spanna di mano, in genere non superano i 15 cm di altezza, ma si espandono per ampie aree ricoprendo di simpatia grandi spazi di prati. Le foglie sono obovato-spatolate, cioè allungate e strette verso la parte più vicina alla base e più larghe presso l’apice. I fiori delle margheritine sono tanti e sbocciano da maggio a settembre ininterrottamente.

Le caratteristiche 

È una pianta erbacea semplice, rustica, che racconta attraverso i suoi fiori tutta la sua bellezza. Non necessita di artefici cromatici, di complessità floreale o di chissà cos’altro, le margheritine non hanno bisogno di trucco, vanno bene così come sono, acqua e sapone. Di questo piccolo e semplice fiore di campo, si narrano decine di leggende, ma per tutti noi è il fiore legato alla verità, il fiore conosciuto per il “m’ama non m’ama”, è il fiore per antonomasia, l’icona floreale nell’immaginario collettivo comune. In passato descrissi il fiore della margherita come una “Sophie Marceau nel Tempo delle mele” in versione floreale, per la bellezza semplice e delicata racchiusa nei suoi fiori che, tutti insieme, in un’aiuola, o in un prato, sanno come conquistarti per non lasciarti più.

Sono fiori di compagnia, che nella compagnia fondano il loro successo. Una visione floreale dell’unione che fa la forza è racchiusa in questi fiori: è raro, infatti, trovare piante solitarie. Per chi poi non avesse la fortuna di avere un giardino, nessun problema: la margherita di prato si adatta a vivere bene anche sul balcone, in vasi posizionati al riparo dalle correnti e dagli sbalzi di temperatura. La terra dovrà avere prevalenza di torba e sabbia, e va innaffiata, anche abbondantemente, quando risulta essere asciutta, facendo attenzione, però, ai ristagni d’acqua nei sottovasi, che vanno evitati. Infine, l’operazione di rinvaso va effettuata in primavera.

Che dire ancora di questi splendidi fiorellini che tinteggiano di bianco e giallo i nostri prati, se non che sono splendidi anche da recisi, e che quando, durante una passeggiata in campagna, li incontri, non puoi fare a meno di emozionarti, e con lo stesso stuporte di quando eri bambino, urlare: guarda le margheritine!

Il fiore di settimana scorsa

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