Mare, codice rosso per l’Italia: un reato ogni 119 metri di costa

Mare, codice rosso per l’Italia: un reato ogni 119 metri di costa
Previously unissued photo dated 02/11/22 of a worker from Danish firm, ReSea Project, collecting plastic waste in Indonesia. Wine drinkers in the UK have helped remove the equivalent of 10 million plastic bottles from one of the world’s most polluted seas. Issue date: Wednesday December 28, 2022. PA/LaPresse ONLY ITALY

Nuovo rapporto ‘Mare Nostrum’ di Legambiente: “Gli eco-reati sono in aumento di quasi il 30% rispetto al 2022”

È “codice rosso” per il mare italiano sotto scacco dell’illegalità. Lo afferma Legambiente con i numeri sul 2023 contenuti nel nuovo rapporto ‘Mare Nostrum’, dedicato all’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese e presentato alla vigilia del 14esimo anniversario dell’uccisione di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica. Gli eco-reati sono in aumento di quasi il 30% rispetto al 2022, con un crimine ambientale ogni 119 metri di costa. Al primo posto tra i reati, quelli legati al ciclo illegale del cemento. Oltre il 50% dei reati si verificano in Campania, Sicilia, Puglia, e Calabria.

 I dati del 2023 – osserva Legambiente – sono preoccupanti: c’è “un’impennata dei reati ambientali, 22.956 quelli accertati, a +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per chilometro di costa, uno ogni 119 metri”. Tra gli eco-reati più diffusi – viene spiegato – “il ciclo illegale del cemento (che contribuisce al 45% del totale dei reati accertati lo scorso anno), dei rifiuti, l’inquinamento, la pesca illegale”. Inoltre preoccupa anche “la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati anche nelle aree marine protette, con un incremento del 230% rispetto al 2022″. Un reato su due (50,3%) – rileva ancora Legambiente – si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell’ordine in Campania sono 3.095 gli illeciti penali, in Sicilia 3.061, in Puglia 3.016, e in Calabria 2.371; seguono il Lazio (1.529 reati) e la Toscana (1.516). La prima regione per numero di illeciti complessivi (reati e violazioni amministrative) è le Marche con 38,9 reati per km, seguita dal Friuli-Venezia Giulia (31,9 illeciti per km) e dalla Basilicata (30,9). Secondo Legambiente – che presenta 10 proposte a Parlamento e Governo contro abusivismo, mala depurazione, gestione illecita dei rifiuti e pesca illegale – è “urgente rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle Arpa”.

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