Il progetto di contenimento in Abruzzo

La testuggine palustre americana (Trachemys scripta) tra le più vendute nel mercato del ‘pet’ è un problema per la salute umana e gli ambienti naturali. A confermarlo gli esperti biologi ed erpetologi impegnati a contenerne la presenza. Originaria del bacino del Mississippi viene allevata negli Usa. Le uova vengono incubate a temperature più alte del normale per accelerarne lo sviluppo, le piccole testuggini vengono messe in ibernazione nei frigo in attesa della domanda e poi spedite in piccoli contenitori di plastica senza cibo e acqua, esportate soprattutto in Europa come animali da compagnia e in Asia come prodotto alimentare. In Europa vengono acquistate e sistemate nelle classiche vaschette di plastica con acqua e una finta palma, a casa, in condizioni climatiche sfavorevoli e con apporti alimentari incompleti. Di conseguenza, molte si ammalano e muoiono. Le sopravvissute, una volta raggiunte dimensioni superiori ai 30 cm vengono solitamente abbandonate nei fiumi e nei laghi provocando gravi squilibri negli ambienti naturali. A confermarlo è il biologo Marco Carafa. Oggi la Trachemys scripta è presente in tutta Italia, comprese le isole maggiori con popolazioni riproduttive che creano problemi alle specie acquatiche esistenti. Estremante voraci, nelle aree in cui vengono abbandonate, portano velocemente alla scomparsa di popolazioni di anfibi come tritoni, salamandre, rane, raganelle e insetti come libellule, damigelle, notonette determinando la scomparsa anche delle testuggini palustri nostrane come la ‘Emys orbicularis’ e ‘trinacris’. Il gruppo specialistico sulle specie invasive dell’International union conservation nature -invasive specie specialist group (Iucn-issc) ha incluso la Trachemys scripta nell’elenco delle 100 peggiori specie invasive al mondo. Inizialmente, l’allevamento e il commercio ha riguardato la sottospecie ‘ Trachemys scripta elegans’ la testuggine palustre americana dalle guance rosse, ma già dal 1997 con atti normativi internazionali il suo commercio in Europa è stato vietato anche perché costituiva una fonte di salmonellosi. Conseguentemente il mercato si è rivolto alle altre sottospecie della testuggine palustre americana: ‘ Trachemys scripta’ e ‘troosti’ caratterizzate rispettivamente da macchie chiare ed arancioni sulle guance. A queste si sono poi aggiunte altre specie ad oggi di libero commercio.

La Regione Abruzzo, lo scorso dicembre ha firmato un accordo di programma con il Parco naturale regionale Sirente Velino per il controllo delle specie esotiche invasive di ‘rilevanza unionale’ (Ias) o nazionale (D.lgs. 230/2017), sul territorio regionale. Al Parco Sirente Velino è affidata l’attuazione delle misure di eradicazione e di gestione delle specie esotiche invasive d’interesse Ias (art.19 e 22 del d.lgs. 230/2017). Il progetto interessa le ‘tartarughe dalle guance rosse’ (Trachemys scripta), specie invasiva che veicolo infezioni come la salmonellosi. Conseguentemente il mercato si è rivolto alle altre sottospecie della testuggine palustre americana: ‘ Trachemys scripta’ e ‘troosti’ caratterizzate rispettivamente da macchie chiare ed arancioni sulle guance. A queste si sono poi aggiunte altre specie ad oggi di libero commercio.

La Regione Abruzzo, lo scorso dicembre ha firmato un accordo di programma con il Parco naturale regionale Sirente Velino per il controllo delle specie esotiche invasive di ‘rilevanza unionale’ (Ias) o nazionale (D.lgs. 230/2017), sul territorio regionale. Al Parco Sirente Velino è affidata l’attuazione delle misure di eradicazione e di gestione delle specie esotiche invasive d’interesse Ias (art.19 e 22 del d.lgs. 230/2017). Il progetto interessa le ‘tartarughe dalle guance rosse’ (Trachemys scripta), specie invasiva che veicolo infezioni come la salmonellosi. L’intervento prevede, per l’anno in corso, l’operatività di 2 centri per la detenzione in cattività del rettile, presso la Riserva naturale lago di Penne (Pescara) e la Riserva di Castel Cerreto a Penne Sant’Andrea, in provincia di Teramo, dove è prevista la realizzazione e messa in opera di sistemi di cattura e trasferimento nelle aree di raccolta. Un’altra parte delle attività è dedicata a campagne di divulgazione per prevenire le immissioni di specie aliene negli ambienti. Con un accordo di programma il Parco regionale ha affidato al Parco nazionale della Maiella il coordinamento tecnico-scientifico del progetto, dalla pianificazione delle azioni di campo al supporto tecnico-logistico, alle catture e trasferimento degli individui prelevati o recuperati oltre alle azioni di sensibilizzazione e divulgazione. Attualmente, secondo i dati raccolti dalla sezione Abruzzo e Molise della Societas herpetologica Italica, nella sola regione Abruzzo sono noti una quarantina di siti nei quali le testuggini palustri americane si sono ambientate. Alcuni di questi sono rappresentati da laghetti nelle aree verdi urbane, tipo la Pineta Dannunziana a Pescara, la villa comunale a Chieti e in provincia a Vasto, al Parco del Sole all’Aquila e anche a Teramo. Molte altre aree naturali nelle la presenza di Trachemys rappresenta un problema per le altre specie. La scelta dei siti su cui operare in modo prioritario è stata effettuata su valutazioni di tipo conservazionistico privilegiando i siti per i quali è nota la presenza di Emys orbicularis, testuggine del posto o altre specie minacciate e d’interesse conservazionistico e di tipo logistico-attuativo valutando le attività d’intervento per l’eradicazione o il contenimento della Trachemys scripta.

Specie invasiva pericolosa per la salute e per le altre specie per contenere la presenza della tartaruga dalle guance rosse è sconsigliato l’acquisto in generale e chi è in possesso di Trachemys o specie simili è invitato quindi a non liberarsene abbandonandole in stagni, laghi e fiumi. Il team che opera in tutta la regione Abruzzo, composto da biologi del Parco nazionale della Maiella e da esperti erpetologi invitano a partecipare al progetto di ripristino ambientale in atto. La segnalazione di testuggini, possibilmente corredata da una o più foto, può essere fatta all’indirizzo info@parcomaiella.it indicando nome e località dell’avvistamento.

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