L'Acea esprime preoccupazione riguardo alla proposta della Commissione Europea sui nuovi standard per ridurre le emissioni inquinanti
La nuova proposta “Euro 7“ sulle emissioni inquinanti rischia di rallentare la transizione verso il trasporto a emissioni zero. Lo sostiene l’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (Acea), che in una nota esprime “serie preoccupazioni riguardo alla proposta della Commissione Europea per nuove norme sulle emissioni inquinanti per auto e furgoni (Euro 7) e camion e autobus (Euro VII), pubblicata oggi (10 novembre, ndr)”.
“Con le attuali norme Euro 6/VI, l’UE dispone degli standard più completi e rigorosi per le emissioni inquinanti (come NOx e PM) al mondo. Le emissioni di gas di scarico sono già a un livello appena misurabile grazie alla tecnologia dei veicoli all’avanguardia”, scrivono i costruttori.
“L’industria automobilistica prende molto seriamente il suo ruolo di ridurre sia la CO2 che le emissioni inquinanti. In effetti, l’anno scorso abbiamo avanzato una proposta molto costruttiva per un nuovo Euro 7 che porterebbe una maggiore riduzione dei criteri inquinanti, migliorando così la qualità dell’aria”, ha spiegato Oliver Zipse, Presidente ACEA e CEO di BMW. “Purtroppo il vantaggio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli. Si concentra su condizioni di guida estreme che non hanno quasi alcuna rilevanza nella vita reale”.
“La proposta Euro VII è particolarmente dura per i camion. Trascura completamente il passaggio in rapida accelerazione ai veicoli a emissioni zero e ignora anche l’effetto dei futuri obiettivi di CO2 per i veicoli pesanti. Il pacchetto legislativo Euro 7/VII – scrive l’Acea – probabilmente non sarà pronto prima della metà del 2024, soprattutto considerando il lungo elenco di test aggiuntivi che copre. Le date di attuazione proposte – luglio 2025 per auto e furgoni e luglio 2027 per veicoli pesanti – non sono realistiche, dato l’enorme numero di modelli e varianti di veicoli che devono essere sviluppati, ingegnerizzati, testati e omologati prima di allora. Euro 7/VII rischia quindi di essere molto complesso e costoso, avverte Acea. Il contributo di particelle provenienti da fonti non di scarico, come l’usura dei freni e l’abrasione dei pneumatici, supererà le emissioni di particelle di scarico. Tali emissioni (provenienti da tutti i veicoli, compresi quelli elettrici) dovrebbero essere al centro sia dell’Euro 7/VII che del regolamento sull’omologazione dei pneumatici, una volta che saranno pronte nuove e solide procedure di prova”.
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