Il presidente del Consorzio nazionale degli oli usati ha parlato a margine del talk Ecomondo
(LaPresse) “Il Consorzio è riuscito a rendere l’Italia eccellente in Europa nell’economia circolare. Noi rigeneriamo il 98-99% dei lubrificanti usati contro una media europea del 61%, il dato è recentissimo: questo dimostra che c’è qualcosa in più in Italia, che fa sì che noi riusciamo a completare l’economia circolare totale e non a bruciare dell’olio minerale, che è una cosa che sicuramente, dal punto di vista ambientale, non è utile e, anzi, è dannosa”. Riccardo Piunti, presidente del Consorzio nazionale degli oli usati è soddisfatto del lavoro fatto per l’ambiente nel tempo e a margine del talk organizzato a Ecomondo intitolato ‘Direttiva quadro sui rifiuti: l’Epr per l’economia circolare e la neutralità climatica. Scenari ed evoluzioni’, sottolinea tre principi che ha fatto suoi.
“L’Europa ci dice tre cose: i rifiuti vanno separati, rigenerati e non vanno bruciati, se non in casi estremi. Ecco, io credo che questi tre elementi debbano essere quasi dei principi morali”. Secondo Piunti, fondamentale per la sensibilizzazione sui temi ambientali è il coinvolgimento delle giovani generazioni: “I ragazzi devono essere formati sull’economia circolare, perché sono loro i cittadini di domani. Ma per parlare a loro, bisogna usare gli strumenti che conoscono, quelli digitali. Noi abbiamo cominciato tanti anni fa, nelle piazze italiane. Adesso ci siamo con dei videogiochi sullo smartphone e siamo su classi virtuali che organizziamo in Italia con le scuole medie: in questo anno arriveremo a 100 classi che lavorano tutte insieme sui temi dell’ambiente e dell’economia circolare”.
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, nel ribadire l’urgenza della lotta alla crisi climatica, in tutto il mondo, ha definito virtuoso il lavoro del consorzio: “Ci sono esperienze, come quella del Conou, che già oggi, hanno permesso di ridurre tante emissioni di gas serra e dobbiamo fare sempre di più in questa direzione”. Per il presidente di Legambiente, il pacchetto di “direttive rivoluzionarie” che costituisce l’economia circolare è a buon punto in Italia: “Lo abbiamo già abbondantemente messo in pratica, soprattutto su alcune filiere, come gli oli minerali usati, che mette insieme la raccolta e la rigenerazione sotto la regia del Consorzio, una delle esperienze più avanzate di economia circolare concreta, non quella detta a parole”: “Questa è una di quelle cose di cui il Paese dovrebbe andare in Europa a petto gonfio, a raccontarsi con orgoglio per i risultati raggiunti: noi, su alcune filiere, siamo più bravi e questo lo dobbiamo raccontare”.
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