Europa si muove su energia, nodi gas e nucleare. Draghi: “Puntare su rinnovabili”

Europa si muove su energia, nodi gas e nucleare. Draghi: “Puntare su rinnovabili”
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Il tema tra gli argomenti del vertice. von der Leyen: “Ora proteggere le famiglie più vulnerabili e le imprese

L’Europa si muove sull’energia. E mette a punto la toolbox salva-prezzi per mitigare la galoppata delle bollette. Ma non mancano i nodi da sciogliere; due in particolare, gas e nucleare. Il Consiglio Europeo scodella sul tavolo una serie di misure guardando all’equilibrio, alla resilienza, alla sicurezza degli approvvigionamenti, e alla condivisione. Il pacchetto lo chiama ‘cassetta degli attrezzi’. Ma è il premier Mario Draghi a non lasciare dubbi sulle azioni da intraprendere: bisogna guardare alle rinnovabili, quello è “il punto d’arrivo” di una “strategia” per “l’autonomia energetica dell’Unione europea”; pur ammettendo che per ora è “difficile rinunciare immediatamente al gas”.

I prezzi dell’energia sono fonte di preoccupazione, e la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen non lo nasconde, mettendo davanti a tutto azioni “a breve termine” in grado di “proteggere le famiglie più vulnerabili e le imprese”. Invece, “nel medio e lungo termine” bisognerà lavorare su misure per aumentare la resilienza del mercato. L’idea sta nell’avere “una riserva strategica di gas, e appalti comuni per l’approvvigionamento”. Che ci sia bisogno di più energia rinnovabile è anche il pensiero di lady Ursula, anche se lascia intendere, e intravedere, qualcosa di più su altre fonti meno unanimamente ritenute essenziali in percorso di transizione ecologica: “Abbiamo bisogno di una fonte stabile, il nucleare per esempio, e durante la transizione anche il gas naturale”.

Il quadro si allarga in questo caso alla tassonomia, cioè alle regole che bisogna rispettare affinché gli investimenti possano essere considerati green. Essere o non essere all’interno della tassonomia è infatti dirimente. Se ci possa esser spazio per il nucleare e il gas, cambia di molto il futuro sviluppo. Sul punto Draghi ricorda le posizioni divisive, e richiama alle conclusioni del documento che tirano in ballo le diverse esigenze dei singoli Paesi; mentre von der Leyen dice soltanto che “a breve sarà presentata la proposta” della commissione.

In questo momento – osserva Draghi – serve “una risposta strutturale di lungo periodo” e “cominciare a preparare ipotesi da subito per uno stoccaggio integrato per quanto riguarda le scorte strategiche, e fare un inventario delle varie riserve disponibili per proteggere in egual misura i Paesi Ue”. Il tutto deve essere condito da una capacità essenziale in questo frangente storico, e cioè – avverte ancora Draghi – “saper calibrare la velocità della transizione, proteggere le fasce della popolazione più povere tenendo in considerazione che spesso questo processo è costoso in maniera insopportabile, e riuscire ad assicurare l’equità”.

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