L'allarme del direttore del bioparco Filippo Saccà: Brancoliamo nel buio, possiamo resistere solo fino all'estate

 Giraffe, pinguini, ippopotami, lemuri per un totale di 300 animali di 80 specie diverse, tutti alle prese con il lockdown a causa del coronavirus. E' la realtà di Zoom, bioparco di Torino: si parla di una struttura di 160mila mq per un costo di mantenimento annuale di 5 milioni. "Zoom – spiega il direttore, Filippo Saccà – si basa sugli ingressi dei privati. Adesso i ricavi sono a zero ma i costi continuano a esserci e nessuno al momento ha preso in considerazione il settore del giardini zoologici e degli acquari".

 Al suo interno lavorano 105 dipendenti, tra veterinari, biologi, keepers, addetti alla biglietteria e alla ristorazione. "Abbiamo avuto accesso agli aiuti dei decreti governativi per quanto riguarda il personale non impiegato direttamente ma sui costi per gli animali non c'è nessun aiuto", sottolinea. Gli esemplari ospiti non sono infatti di proprietà delle struttura zoologica ma sono assegnati affinchè "venga tutelata la salvaguardia della specie e in questo momento nessuno lo sta considerando", aggiunge Saccà. Per garantire il loro benessere si spendono circa 1,5 milioni all'anno, una cifra che si spiega subito se si calcolano le 201 tonnellate di cibo annuo tra carne, pesce, frutta, verdura e fieno.

 "Possiamo farcela fino all'estate – prevede Saccà – ma se la chiusura dovesse andare oltre, avremo bisogno di aiuti esterni anche perchè il Covid-19 è arrivato nel momento peggiore: alla fine dell'inverno, privo di ingressi, e quando si doveva riaprire per Carnevale abbiamo dovuto chiudere". Il parco cuba in media 320mila visitatori all'anno ma ora è fermo e si stimano perdite di circa il -60% sui ricavi: "Abbiamo oltre il 20% di ingressi fatto da gite di istruzione o centri estivi e quest'anno – evidenzia – sono praticamente andati".

 Si punta sull'estate e al vaglio ci sono diverse ipotesi come un aumento del personale, una riduzione della capacità massima del parco, una ristorazione che minimizzi assembramenti e una riorganizzazione degli incontri con biologi. "Speriamo che ci arrivi un aiuto anche in chiarezza perché brancoliamo nel buio per questa fase di riapertura. Il governo ha un compito arduo ma sapere come dobbiamo prepararci è importante". L'obiettivo è puntare alla continuità: "Ci saranno costi più alti sulla parte operativa e non vogliamo che ricadano sul biglietto. L'idea è di fare un lavoro sull'online, dove prevediamo una riduzione degli sconti a fronte della possibilità di prenotare visto che gli ingressi saranno contingentati".

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