Il sindaco della città ha chiesto alla candidata democratica di rinviare il suo arrivo

Centinaia di persone hanno protestato per la quarta notte di fila nelle strade di Charlotte (Usa), nonostante il coprifuoco imposto dal sindaco della città, militarizzata dopo la morte del 43enne nero Keith Lamont Scott, ucciso da un poliziotto. Questa volta però si è trattato di proteste pacifiche, mentre nei giorni addietro le proteste sono state violente.

Considerando le tensioni che corrono nella città, la candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton, è stata invitata dal sindaco della città Jennifer Roberts a rinviare la sua visita, programmata per oggi e posticiparla a domenica.

"Dopo un colloquio con i leader della comunità, abbiamo deciso di rinviare il viaggio a domenica. Clinton intende visitare Charlotte se le circostanze lo permetteranno", ha fatto sapere Jennifer Palmieri, portavoce per la campagna elettorale della candidata democratica. Jennifer Roberts ha chiesto anche a Donald Trump di rinviare la sua visita nella città attualmente militarizzata, fino a quanto la situazione non si sarà normalizzata. Trump aveva espresso la sua volontà di far visita alla città ma senza comunicare una data precisa.
 

I manifestanti chiedono che la polizia renda pubblici due video della sparatoria di martedì scorso, cosa che per adesso le autorità hanno rifiutato di fare. I poliziotti assicurano che l'uomo 43enne ucciso fosse armato. Dopo l'evento il sindaco di Charlotte, Jennifer Roberts, ha stabilito il coprifuoco da mezzanotte ora locale alle 6 (le 12 in Italia), una misura che "sarà in vigore tutti i giorni" fino alla fine delle rivolte.

La polizia ha fatto intanto sapere che 37 dei 47 arrestati durante la precedenti 3 notti di protesta sono cittadini di Charlotte, 4 vengono da altri comuni del North Carolina e 6 persone provengono da altri stati.
 

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