Una petizione, accompagnata dall'hashtag #SaveYourUber, continua a raccogliere consensi

Oltre 750 mila persone rivogliono Uber a Londra. Lo dimostrano le firme già raccolte in difesa dell'app di trasporti, che potrebbero diventare un milione in pochi giorni. Gli utenti contestano la decisione presa venerdì scorso dalle autorità dei trasporti di Londra di sospendere la licenza all'app della Silicon Valley.

La società dichiara di non comprendere lo stop delle licenze e richiede un confronto con l'ente dei trasporti della capitale britannica. "Mi scuso per gli errori fatti – commenta il ceo di Uber – promettiamo di cambiare". Intanto Bruxelles propone una revisione della normativa riguardante i contratti di lavoro 'non standard', offerti da aziende come la società di noleggio auto senza conducente. "Firmiamo questa petizione chiedendo di non vietare Uber a Londra, per difendere i mezzi di sostentamento di 40 mila autisti e la scelta di milioni di londinesi", riporta il testo della petizione pubblicata su Change.org. Secondo i firmatari, il "Transport for London e il sindaco cedono a un numero ristretto di persone che vogliono limitare la libertà dei consumatori".

La petizione, accompagnata dall'hashtag #SaveYourUber, continua a raccogliere consensi. L'azienda della Silicon Valley ammette di "aver fatto cose sbagliate". L'amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, in una lettera ai suoi utenti si scusa per gli errori commessi e promette di cambiare. Per Uber le motivazioni di Tfl non sarebbero, però, del tutto chiare e per questo richiede un confronto con l'ente dei trasporti. Non sono stati ancora divulgati, infatti, i motivi specifici della decisione presa dall'autorità londinese

Per Tfl la scelta sarebbe legata "a una serie di problematiche e minacce alla sicurezza". Non si tratta di una sorpresa assoluta per Uber, dato che l'ultima licenza era stata rinnovata lo scorso maggio per un periodo di soli 4 mesi. Uber annuncia, comunque, la volontà di fare ricorso contro la decisione dell'authority, che è stata appoggiata anche dal sindaco della capitale, Sadiq Khan. "Non puoi agire in entrambi i modi – dichiara Khan alla Bbc – non puoi comportarti in modo aggressivo da un lato e poi informare i giornalisti di voler fare un accordo con Tfl". Intanto oggi l'Unione europea riporta l'attenzione sui diritti dei lavoratori della cosiddetta 'gig economy'. Il braccio esecutivo dell'Ue propone, infatti, di estendere protezione sociale e diritti ai lavoratori non standard, come quelli di aziende simili a Uber. L'obiettivo è limitare in parte la flessibilità di impiego e ridurre la crescente instabilità causata da nuovi tipi di posti di lavoro occasionali . Sabato sarà l'ultimo giorno in cui Uber avrà diritto di circolare a Londra. A partire da mercoledì le decisioni spetteranno alle aule dei tribunali londinesi. A difendere l'azienda californiana sarà Dinah Rose, famosa avvocatessa che ha rappresentato in passato il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e la News Corporation di Rupert Murdoch nel cosiddetto 'Tabloidgate'.

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