Tre giorni in Africa per il premier Renzi

Tre giorni in Africa per il premier Renzi

Da domani visiterà Nigeria, Ghana e Senegal

 Il premier Matteo Renzi partirà domani per un viaggio in Africa di tre giorni. Farà tappa prima in Nigeria, poi in Ghana e infine in Senegal

OMAGGIO AL LEADER DELLA DECOLONIZZAZIONE E INTERVENTO AL PARLAMENTO GHANESE. Ad Abuja, capitale della Nigeria, incontrerà il presidente Muhammadu Buhari. Ad Accra, capitale del Ghana, vedrà nella stessa giornata il presidente John Dramani Mahama. Martedì, in mattinata, dopo una visita al mausoleo di Kwame Nkrumah, rivoluzionario e politico ghanese, figura di spicco nella storia della decolonizzazione e del panafricanismo, interverrà al parlamento ghanese. Proprio in Ghana, a dicembre, era stato anche l'ex viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, recentemente nominato ambasciatore italiano all'Ue.

L'INCONTRO CON MACKY SALL, CHE A MALTA DISSE "PIU' FISCO MENO AIUTI". A Dakar, invece, dopo un incontro col primo ministro senegalese Mohammed Dionne, Renzi interverrà al seminario del 'Programme d'Appui au Développement Economique et Social' (Padess) finanziato dalla cooperazione italiana, per poi incontrare il presidente della Repubblica Macky Sall. Sall, esponente del Partito democratico del Senegal, è il presidente della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) e alla conferenza di Malta Ue-Africa dello scorso novembre si è distinto con un intervento che chiedeva a Bruxelles un impegno sul fronte fiscale riguardo alle imprese europee attive nel continente nero – che, denunciò, sottraggono in termini di mancato gettito fiscale centinaia di miliardi di dollari all'anno ai Paesi africani – piuttosto che mettere sul piatto nuovi aiuti.

L'INTERVENTO ALL'UNIVERSITA'. Mercoledì mattina, prima di rientrare, Renzi interverrà all'università Cheikh Anta Diop, la maggiore del Paese. Quella di fare visita alle università è una abitudine per il premier. L'ultima in ordine di tempo presso la quale è intervenuto è stata la Sorbona, il 26 novembre, dopo gli attentati che costarono la vita anche alla ricercatrice italiana Valeria Solesin, che proprio in quell'ateneo svolgeva la propria attività. Nel corso del 2015 ha parlato in quelle di L'Avana, Santiago del Cile, Tokyo, Tel Aviv, Berlino, Nairobi e Washington.

IL TERZO VIAGGIO NELL'AFRICA SUBSAHARIANA. Per Renzi questo è il terzo viaggio da presidente del Consiglio nell'Africa subsahariana. Nel 2014 andò in Mozambico, Congo e Angola. L'anno scorso in Etiopia e Kenya. Fatta eccezione per una visita del 2006 di Romano Prodi ad Addis Abeba, quello di Renzi rappresenta un impegno senza precedenti da parte di un capo del Governo italiano nei Paesi di quest'area. Ed è il primo leader occidentale a essere ricevuto dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari dal suo insediamento, nel maggio 2015.

LA CAMPAGNA PER IL SEGGIO ALL'ONU. La visita, oltre a essere un'occasione per fare il punto con questi Paesi sugli accordi bilaterali sui migranti e sulle relazioni commerciali, rientra anche nell'ambito della campagna dell'Italia per l'elezione al Consiglio di sicurezza Onu per il biennio 2017-2018.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

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Tre giorni in Africa per il premier Renzi

Da domani visiterà Nigeria, Ghana e Senegal

 Il premier Matteo Renzi partirà domani per un viaggio in Africa di tre giorni. Farà tappa prima in Nigeria, poi in Ghana e infine in Senegal

OMAGGIO AL LEADER DELLA DECOLONIZZAZIONE E INTERVENTO AL PARLAMENTO GHANESE. Ad Abuja, capitale della Nigeria, incontrerà il presidente Muhammadu Buhari. Ad Accra, capitale del Ghana, vedrà nella stessa giornata il presidente John Dramani Mahama. Martedì, in mattinata, dopo una visita al mausoleo di Kwame Nkrumah, rivoluzionario e politico ghanese, figura di spicco nella storia della decolonizzazione e del panafricanismo, interverrà al parlamento ghanese. Proprio in Ghana, a dicembre, era stato anche l'ex viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, recentemente nominato ambasciatore italiano all'Ue.

L'INCONTRO CON MACKY SALL, CHE A MALTA DISSE "PIU' FISCO MENO AIUTI". A Dakar, invece, dopo un incontro col primo ministro senegalese Mohammed Dionne, Renzi interverrà al seminario del 'Programme d'Appui au Développement Economique et Social' (Padess) finanziato dalla cooperazione italiana, per poi incontrare il presidente della Repubblica Macky Sall. Sall, esponente del Partito democratico del Senegal, è il presidente della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) e alla conferenza di Malta Ue-Africa dello scorso novembre si è distinto con un intervento che chiedeva a Bruxelles un impegno sul fronte fiscale riguardo alle imprese europee attive nel continente nero – che, denunciò, sottraggono in termini di mancato gettito fiscale centinaia di miliardi di dollari all'anno ai Paesi africani – piuttosto che mettere sul piatto nuovi aiuti.

L'INTERVENTO ALL'UNIVERSITA'. Mercoledì mattina, prima di rientrare, Renzi interverrà all'università Cheikh Anta Diop, la maggiore del Paese. Quella di fare visita alle università è una abitudine per il premier. L'ultima in ordine di tempo presso la quale è intervenuto è stata la Sorbona, il 26 novembre, dopo gli attentati che costarono la vita anche alla ricercatrice italiana Valeria Solesin, che proprio in quell'ateneo svolgeva la propria attività. Nel corso del 2015 ha parlato in quelle di L'Avana, Santiago del Cile, Tokyo, Tel Aviv, Berlino, Nairobi e Washington.

IL TERZO VIAGGIO NELL'AFRICA SUBSAHARIANA. Per Renzi questo è il terzo viaggio da presidente del Consiglio nell'Africa subsahariana. Nel 2014 andò in Mozambico, Congo e Angola. L'anno scorso in Etiopia e Kenya. Fatta eccezione per una visita del 2006 di Romano Prodi ad Addis Abeba, quello di Renzi rappresenta un impegno senza precedenti da parte di un capo del Governo italiano nei Paesi di quest'area. Ed è il primo leader occidentale a essere ricevuto dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari dal suo insediamento, nel maggio 2015.

LA CAMPAGNA PER IL SEGGIO ALL'ONU. La visita, oltre a essere un'occasione per fare il punto con questi Paesi sugli accordi bilaterali sui migranti e sulle relazioni commerciali, rientra anche nell'ambito della campagna dell'Italia per l'elezione al Consiglio di sicurezza Onu per il biennio 2017-2018.

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