L'ex sindaco attacca: "Si smantella la cultura". Lei risponde: "Per noi è una priorità"

Non tarda arrivare a Torino la prima aspra polemica tra le sindaca del Movimento Cinque Stelle Chiara Appendino e il suo predecessore Piero Fassino. E il terreno di scontro è l'arte, uno dei punti di forza delle ultime annate culturali del capoluogo piemontese. In particolare la mostra di Manet, in programma alla Galleria di arte moderna nel 2017 che, stando ad anticipazioni di stampa, potrebbe saltare dal calendario. La mostra avrebbe dovuto concludere il ciclo degli eventi dedicati agli impressionisti, dopo quelle tenute gli scorsi anni e dedicate a Degas, Renoir, Monet. 

A partire all'attacco è stato un paio di giorni fa su Facebook proprio Fassino, secondo cui la sindaca e l'assessora alla Cultura Francesca Leon se la "prendono con la Fondazione Musei" e prospettano un futuro per la città in cui "si smantella quell'offerta culturale che negli ultimi anni ha cambiato il volto di Torino facendone una capitale di cultura ad alta attrattivita' turistica. I danni – dice l'ex sindaco – sono evidenti: i torinesi vedranno ridotta l'offerta culturale, l'attrattivita turistica si ridurrà', le attività economiche indotte subiranno un colpo, le opportunità offerte dalla relazione con i grandi musei internazionali – Ermitage, Beaubourg, Orsay, Guggenheim – verranno meno".

Parole a cui aveva risposto prontamente Appendino. "Non c'è nulla a rischio. Per me e per noi la Cultura è una priorità. Io penso che la Cultura abbia un valore in sé e non in funzione del ritorno economico sul territorio. Una mostra si fa perché è un valore aggiunto per la Città e per i cittadini, non solo perché porta soldi nelle casse comunali", ha scritto sempre su Facebook la rappresentante del Movimento. Che poi tiene a puntualizzare: "Fino ad oggi la realizzazione delle mostre non si basava tra la collaborazione istituzionale del Museé d’Orsay e la Gam, ma su una relazione personale tra il sindaco della Città, il Museé d’Orsay e un operatore privato. Sicché il destino degli eventi culturali legati a queste realtà dipendeva dalla buona salute di queste relazioni personali. Ecco, no grazie. È esattamente il motivo per cui ci siamo candidati e abbiamo vinto le elezioni".

Nella vicenda il principale obiettivo della sindaca è la presidente della Fondazione Torino Musei, Patrizia Aspronti, di cui Appendino ha chiesto le dimissioni, sostenendo che non abbia adeguatamente informato la giunta sulla vicenda. 
 
Oggi sul tema è tornata l'assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi. "Non fa del bene questo clima di polemica, la Città – ha dichiarato – ha bisogno di viaggiare unita: ci sono già tanti competitor e l'ultima cosa di cui ha bisogno Torino sono degli scossoni. Se c'è un problema di fiducia andava affrontato a quattr'occhi e non con i comunicati stampa. È' una questione di metodo non di sostanza".
 

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