L'avvertimento del ministro dopo l'escalation di episodi di violenza, compresi gli scontri di ieri a Torino

Non c'è il rischio di una degenerazione violenta della politica, ma il momento è delicato e bisogna cercare di non innalzare il livello di tensione, facendo attenzione anche ai toni. Questo il punto di vista di Marco Minniti, che, in una diretta Facebook sulla pagina del Pd Milano Metropolitana, parla dell'escalation di episodi di violenza, compresi gli scontri di ieri a Torino. "Mi sia consentito di fare un appello ad una assunzione di responsabilità e a gestire i toni comunicativi. E lo faccio perché questo momento è il cuore della democrazia", dichiara il ministro dell'Interno.

"Noi abbiamo una capacità e una forza della nostra democrazia che ci consente di poter dire con una certa serenità che siamo in condizione di poter affrontare una campagna elettorale, che è il cuore del processo democratico. Le elezioni devono essere garantite rispettando il principio di libertà e di sicurezza. Noi lo abbiamo fatto e lo faremo, garantendo a tutti di manifestare fino in fondo le proprie opinioni, anche quelle più radicali con un unico argine che non va superato che è quello della violenza". "Dobbiamo esprimere – aggiunge – un grande apprezzamento alle forze di polizia, che in questi giorni con un impegno straordinario stanno garantendo la libertà di tutti".

Minniti torna a parlare di sicurezza anche nel corso di un appuntamento elettorale a Milano col candidato governatore per il centrosinistra Giorgio Gori. "Non lasciamo che di queste questioni possano occuparsi cattivi maestri e apprendisti stregoni", afferma senza mezzi termini.

"Abbiamo scelto di non militarizzare le città, perché la piazza più sicura è quella vissuta liberamente dai cittadini", prosegue, sottolineando che "la sicurezza non è solo ordine pubblico, non faremo diventare le nostre città chiuse verso gli altri e chiuse verso se stesse".

Affrontando nello specifico il tema dell'immigrazione, il ministro afferma: "E' fondamentale l'accoglienza diffusa e superare i grandi centri di accoglienza". "L'accoglienza diffusa spinge all'integrazione, che è un pezzo fondamentale delle politiche di sicurezza". Poi la precisazione: "La parola emergenza associata alla parola immigrazione è vento per i populismi".

Infine il terrorismo. "Incrociando le dita, il nostro Paese ha affrontato la sfida riuscendo al momento a vincerla". "Nel 2017, uno degli anni più difficili, l'Italia ha avuto un record del turismo, dimostrando che è percepito come un Paese sicuro", conclude.

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