Intervistato durante il TG1 il capo dello Stato ha invitato a maggior condivisione di informazioni

 "E' una guerra in un formato diverso, senza frontiere. Il terrorismo di ispirazione islamista semina morte in tutti i continenti e la maggior parte delle vittime è islamica. Questo basta a far capire che non si tratta di una guerra di religione".  Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una intervista al Tg1. "Ci troviamo di fronte a un terrorismo che cinicamente cerca di usare religione nella speranza di provocare un conflitto globale tra cristiani e musulmani. Ma questo non avverrà, perché non possiamo e non asseconderemo il loro piano" ha sottolineato Mattarella.

"Non possiamo e non dobbiamo stravolgere i princìpi della nostra civilità, che sono frutto della storia. E poi non servirebbe. Occorre l'attività di intelligence, vigilanza, e polizia compatibile con i diritti di libertà" ha continuato il Capo di Stato.

PIU' CONDIVISIONE. L'invito di Mattarella è giunto agli Stati per la condivisione delle informazioni.  Bisogna "superare le vecchie abitudini che ostacolano la condivisione di informazioni" ha sottolineato rispondendo a una domanda del direttore Mario Orfeo che gli chiede cosa possano fare i singoli Stati per combattere l'emergenza terrorismo.

Poi una battuta sulla tragedia di Rouen e gli inviiti dei musulmani ad andare in Chiesa: "L'invito della comunità francese islamica, raccolto in Italia, perché i loro fedeli domani si rechino nelle chiese cristiane in segno di solidarietà è molto significativo".

 

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