"Un imprenditore che vuole continuare non può farlo"

"Un imprenditore che vuole lavorare non può denunciare la politica; se denunci la politica, come sto facendo io, vai in pensione". Così Salvatore Buzzi durante la deposizione nell'aula bunker di Rebibbia, dove è in corso il processo Mafia Capitale. "Sto facendo un percorso di vita di rottura radicale, me ne frego di tutti questi, sto rompendo tutti i miei ponti alle spalle", aggiunge l'imprenditore delle cooperative durante l'udienza nella quale denuncia i contrasti che ci furono tra la cooperativa 29 giugno, di cui era presidente, e la giunta di Gianni Alemanno non appena si insediò in Campidoglio. "Non è che denunci Panzironi (ex ad di Ama dell'epoca Alemanno ndr) e poi lavori con la sinistra, perché pure loro dicono che non sei più credibile, e non lavori più. Ora parlo, perché non mi frega più niente, ma all'epoca non me la sentii".

"Tenevamo il Verano come un gioiello, sulle banchine del Tevere nel 2008, quando ce ne occupavamo noi ce potevi mangia'", continua Buzzi durante la deposizione, sottolineando il buon lavoro fatto dalla coop 29 giugno, di cui era presidente, negli anni delle giunte precedenti al 2008, e il cambiamento netto che ci fu quando arrivò in Campidoglio la giunta Alemanno: "Eravamo di sinistra, non ci facevano lavorare". Buzzi parla in diretta video dal carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, dove è detenuto in regime di 41 bis.
 

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