La casa editrice sfida il repubblicano, che ieri aveva tentato di bloccare la pubblicazione del testo. L'autore Wolff: "E' l'uomo meno credibile sulla terra"

Esce oggi 'Fire and fury: inside the Trump White House', il libro di Michael Wolff che ha mandato su tutte le furie Donald Trump. La pubblicazione, prevista inizialmente il 9 gennaio, arriva quindi in anticipo e rappresenta una vera e propria sfida nei confronti del presidente Usa, che ieri aveva chiesto alla casa editrice di bloccare l'uscita del testo. La decisione degli editori Henry Holt and Company è stata confermata ieri dall'autore che ha twittato: "Eccolo, potete comprarlo (e leggerlo domani). Grazie, signor Presidente".

E oggi Wolff, in un'intervista al 'Today show' di Nbc, si difende dagli attacchi del presidente: "La mia credibilità viene messa in dubbio da un uomo che ha meno credibilità, forse, di chiunque abbia mai camminato sulla Terra finora". Quando l'intervistatrice Savannah Guthrie gli chiede di parlare del modo in cui Trump viene descritto dalle persone a lui più vicine, l'autore risponde: "Le dirò una definizione che tutti hanno dato, che tutti hanno in comune. Dicono tutti che è come un bambino". E poi Michael Wolff aggiunge: "Questo uomo non legge. Non ascolta. È come un flipper".  A proposito del fatto che Trump viene considerato dal suo staff come un bambino, Wolff spiega: "Quello che intendono è che ha bisogno di gratificazione immediata. Ruota tutto intorno a lui…".

Le dichiarazioni dell'autore giungono dopo le dure critiche pubblicate da Trump su Twitter: "Ho autorizzato zero accesso alla Casa Bianca (in realtà l'ho respinto molte volte) per l'autore del libro fasullo! Non ho mai parlato con lui per il libro. Pieno di bugie, rappresentazioni fuorvianti e fonti che non esistono. Guardate al passato di questa persona e guardate cosa succede a lui e a 'Sloppy Steve'". Con l'espressione 'Sloppy Steve', cioè 'Sciatto Steve', Trump si riferiva al suo ex capo stratega Steve Bannon, accusato di aver violato un accordo di non divulgazione per aver rivelato particolari all'autore del libro 'incriminato' e raggiunto per questo da una lettera di diffida.

La replica di Wolff, in ogni caso, non si è fatta attendere. Dopo avere affermato che conferma tutto quello che ha scritto nel suo libro, aggiunge: "Assolutamente ho parlato con il presidente. Se abbia realizzato che era un'intervista o meno non lo so. Ma di certo non era off the record". E precisa: "Lavoro come lavora ogni giornalista. Ho registrazioni. Ho appunti. Sono certamente e assolutamente a mio agio con quello che ho riferito".

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