Lo spread fra Btp e Bund è salito oggi sino a quota 175 punti base

I mercati di frontiera sono tornati nel mirino degli speculatori? Se lo chiedono in queste giornate dalle parti di Milano e Madrid, quanto i primi segnali di alert sono tornati a squillare forte. In primis lo spread fra Btp e Bund, salito oggi sino a quota 175 punti base: si tratta del secondo maggior rialzo sul mercato dei bond europei dietro al solo Portogallo. Il secondo campanello d'allarme, invece, riguarda l'azionario, con Piazza Affari che ha terminato la terza seduta consecutiva chiusa in rosso, la seconda peggior borsa continentale dopo Madrid.

In questo quadro l'indice Ftse Mib ha chiuso in ribasso di mezzo punto percentuale a 21.620,28 punti, azzoppato dal capitombolo di Mediaset, ha chiuso con un passivo dell'1,71% a 3,334 euro, e dalle performance negative dei titoli finanziari. Il titolo del Biscione risente di due fattori molto importanti. In primo luogo il taglio delle stime sulle vendite da parte del gigante media inglese Wpp: il leader mondiale nel settore della pubblicità ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulle vendite dell'intero anno dopo aver mancato gli obiettivi nei primi sei mesi del 2017 e cede oltre 12 punti alla Borsa di Londra. In secondo luogo, l0esclusione dall'indice Stoxx Europe 600 a partire dal 18 settembre prossimo decisa dall'index provider Stoxx Ltd.

Male il settore creditizio, con i cali accentuati di Banco Bpm (-2,47% a 3,15 euro), Ubi Banca (-2,05% a 3,91 euro) e Finecobank (-2,07% a 7,09 euro). Gli istituti tricolore sono tornati ad essere osservati speciali nella sessione odierna dopo una nota di Goldman Sachs che ha apportato alcuni cambiamenti nei giudizi di alcuni titoli. Sul fronte degli acquisti sono poche le note positive e si concentrano prevalentemente nel settore industrial e automotive. Riflettori sempre accesi su Fca, +5,75% a 12,13 euro, con il titolo che ha aggiornato altri record assoluti cavalcando l'onda prospettica di nuovi scorpori, che secondo indiscrezioni di stampa potrebbero riguardare la valorizzazione dei marchi Maserati e Alfa Romeo. Anche Exor, +1,42% a 53,3 euro, beneficia del rialzo della controllata Fca, mentre Brembo si è mossa in scia al comparto ed ha chiuso in rialzo dell'1,41% a 12,96 euro.
 

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