Il Ftse Mib ha chiuso perdendo il 2,11% a 16.271 punti

Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso per la terza seduta consecutiva, con l'indice Ftse Mib che ha aggiornato i minimi da inizio febbraio. Sui mercati si respira un forte clima di avversione al rischio in attesa del referendum sulla Brexit, in programma giovedì 23 giugno. I timori sulla Brexit sono aumentati dopo gli ultimi sondaggi e dopo la presa di posizione del 'Sun', che questa mattina si è schierato apertamente a favore dell'uscita del blocco europeo. Una conferma del clima di avversione al rischio è arrivata ancora una volta dal Bund: il rendimento del decennale tedesco è sceso per la prima volta nella storia sotto zero. La Germania si finanzia quindi a tassi negativi fino alla scadenza decennale. Il listino milanese è peggiorato dopo l'avvio negativo di Wall Street, che domani è in attesa della riunione della Fed, e l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso del 2,11% a 16.271 punti.

Non si arrestano le vendite sui titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 5,21% a 0,415 euro, Banco Popolare il 6,56% a 2,45 euro, Intesa Sanpaolo il 3,48% a 1,913 euro, Unicredit l'1,95% a 2,21 euro. Male anche il settore del risparmio gestito in scia al profit warning lanciato dalla svizzera Gam Holding, che ha mostrato un tonfo di oltre 17 punti percentuali sul listino di Zurigo. A Piazza Affari i ribassi sono stati pesanti per Anima Holding (-4,53% a 4,632 euro), Azimut (-2,32% a 16,45 euro), Banca Mediolanum (-4,43% a 6,36 euro) e Unipol (-4,91% a 2,594 euro). Questa mattina il gestore svizzero Gam ha fatto sapere che gli utili del primo semestre potrebbero registrare una flessione del 50% rispetto ai 101,5 milioni di franchi realizzati nei primi tre mesi del 2015, a causa di una caduta delle commissioni di performance.

Saipem si è salvata dopo lo scivolone di ieri archiviando la seduta con un progresso dello 0,17% a 0,347 euro. Il titolo del gruppo di servizi petroliferi era arrivato a guadagnare anche 6 punti percentuali, la migliore performance dallo scorso 28 aprile, e si muove oltre l'8% sotto il target price del consensus Bloomberg, trattando 14 volte sugli utili stimati per il prossimo anno. Saipem ha toccato un minimo intraday a 0,335 euro, un supporto dal quale poi è partito il rimbalzo. Tra i big di Piazza Affari da segnalare la deludente performance di Telecom Italia, che ha chiuso con un tonfo del 3,79% a 0,761 euro.

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