“Un creativo guidato dalla mano di Dio. Lassù, Cesare, c’è un posto per te”. Lo ha detto nella sua omelia don Mario Colabianchi che ha celebrato i funerali di Cesare Paciotti nella chiesa di San Pietro a Civitanova Marche (Macerata), davanti a centinaia di persone che si sono ritrovate per dare l’ultimo saluto al ‘re delle scarpe’. “Cesare è stato un uomo con un desiderio di vita e di gioia. Ora incontra Dio nel suo giardino”. Il parroco ai cronisti ha detto: “Ho fatto un’omelia in base alla conoscenza che avevo di lui e l’ho fatta con il cuore, cercando di esprimere la mia gratitudine”.
Sullo stilista, 69 anni, morto domenica sera a causa di un malore don Mario ha poi raccontato a LaPresse come Paciotti, negli ultimi tempi, frequentasse con assiduità la parrocchia e la domenica “seduto alla seconda panca” una volta iniziata la celebrazione si alzava “per andare ad accendere un cero alla Madonna che scioglie i nodi. Durante la settimana invece passava all’edicola dei frati fuori la città”. Il feretro è stato accompagnato al cimitero poco fa in una bara di legno pregiato laccata di nero, avvolta da fiori gialli. In un primo momento la famiglia aveva pensato di aggiungere, oltre alla croce, un piccolo pugnale simbolo del brand Paciotti. Idea poi abbandonata nelle ultime ore.
