(LaPresse) Proseguono i lanci aerei di aiuti umanitari da parte di donatori internazionali sulla Striscia di Gaza, dove la popolazione palestinese continua a soffrire gravi carenze alimentari a causa del blocco imposto da Israele. Tuttavia, diverse organizzazioni umanitarie hanno criticato questo metodo di distribuzione, ritenendolo inefficace e pericoloso in un’area così densamente popolata. Secondo queste organizzazioni, molti pacchi di aiuti non raggiungono le persone che ne hanno più bisogno: alcuni finiscono in mare, altri nelle cosiddette “zone rosse”, dove è troppo rischioso recuperarli. Gli ultimi lanci arrivano all’indomani dell’annuncio di Hamas di aver accettato una nuova proposta di cessate il fuoco avanzata da mediatori arabi. Israele, però, non ha ancora approvato l’accordo. Nel frattempo, il governo israeliano ha annunciato l’intenzione di rioccupare Gaza City e altre zone densamente abitate, dopo lo stallo nei negoziati del mese scorso. Questa decisione fa temere un ulteriore aggravarsi della crisi umanitaria in corso, con esperti che avvertono di un imminente rischio di carestia nella regione.