Il Pontefice ha ricevuto oggi il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede: "Per la pace ridare respiro alle istituzioni internazionali"

Potrebbe esserci un incontro tra Papa Leone XIV e il vicepresidente americano JD Vance a Roma all’inizio della prossima settimana, dopo la partecipazione del numero due di Donald Trump, domenica 18 maggio, alla messa di inizio pontificato in Vaticano di Robert Francis Prevost. Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha detto a margine di un evento all’Augustinianum che nulla è ancora deciso, ma che probabilmente si sta lavorando affinché l’incontro avvenga. “Non lo so. Il problema è che ci sono tante delegazioni. I tempi sono molto stretti e quindi si tratterà di vedere se c’è spazio. Probabilmente il protocollo sta lavorando in questo senso, ma non ho notizie dell’ultima ora. Immagino che Vance abbia il desiderio di incontrare il Papa”, ha detto Parolin, rispondendo alla domanda se l’incontro possa svolgersi lunedì. 

Papa: “Per la pace ridare respiro a istituzioni internazionali”

Oggi, venerdì, il Pontefice ha ricevuto in udienza il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, e ha affermato che per costruire la pace è “necessario ridare respiro alla diplomazia multilaterale e a quelle istituzioni internazionali che sono state volute e pensate anzitutto per porre rimedio alle contese che potessero insorgere in seno alla Comunità internazionale”. Ha però aggiunto: “Certo, occorre anche la volontà di smettere di produrre strumenti di distruzione e di morte, poiché, come ricordava Papa Francesco nel suo ultimo Messaggio Urbi et Orbi, ‘nessuna pace è possibile senza un vero disarmo [e] l’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo’”. 

“La pace è un dono che si costruisce misurando il linguaggio”

La pace è “un dono attivo, coinvolgente, che interessa e impegna ciascuno di noi, indipendentemente dalla provenienza culturale e dall’appartenenza religiosa, e che esige anzitutto un lavoro su sé stessi. La pace si costruisce nel cuore e a partire dal cuore, sradicando l’orgoglio e le rivendicazioni, e misurando il linguaggio, poiché si può ferire e uccidere anche con le parole, non solo con le armi”, ha detto ancora Prevost. Ha anche sottolineato come troppe volte si consideri pace “una parola ‘negativa’ ossia come mera assenza di guerra e di conflitto, poiché la contrapposizione è parte della natura umana e ci accompagna sempre, spingendoci troppo spesso a vivere in un costante ‘stato di conflitto’: in casa, al lavoro, nella società. La pace allora sembra una semplice tregua, un momento di riposo tra una contesa e l’altra, poiché, per quanto ci si sforzi, le tensioni sono sempre presenti, un po’ come la brace che cova sotto la cenere, pronta a riaccendersi in ogni momento”. Il Pontefice ha aggiunto: “Ritengo fondamentale il contributo che le religioni e il dialogo interreligioso possono svolgere per favorire contesti di pace. Ciò naturalmente esige il pieno rispetto della libertà religiosa in ogni Paese, poiché l’esperienza religiosa è una dimensione fondamentale della persona umana, tralasciando la quale è difficile, se non impossibile, compiere quella purificazione del cuore necessaria per costruire relazioni di pace”. 

“Investire su famiglia fondata su unione uomo-donna per società armonica”

Il Pontefice, nella sua udienza con il Corpo Diplomatico, ha parlato anche di questioni sociali, affermando: “Occorre peraltro adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, Paesi e anche all’interno di singole società. È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'”.

Leone XIV: “Santa Sede pronta a creare condizioni per dialogo in Ucraina”

Giovedì, invece, Leone XIV, che ha ricevuto in Vaticano il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk, ha comunicato la disponibilità della Santa Sede a creare le condizioni per il dialogo tra Kiev e Mosca. “Sono con il popolo ucraino. La Santa Sede continuerà a promuovere e creare tutte le condizioni necessarie per il dialogo e accompagnare il popolo ucraino in questo terribile momento della storia”, ha detto. 

 

La telefonata di Papa Leone XIV con Meloni

Inoltre, Papa Leone ha anche ricevuto la telefonata della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, che gli ha comunicato, riporta una nota di Palazzo Chigi, che “l’Italia apprezza e sostiene gli sforzi della Santa Sede per la pace e la cessazione dei conflitti in tutti gli scenari di crisi dove le armi hanno preso il posto del confronto e del dialogo”. Un altro tema trattato nel colloquio telefonico è stato l’Intelligenza Artificiale, e a riguardo Meloni ha “rinnovato la disponibilità dell’Italia a continuare a lavorare, insieme alla Santa Sede, per uno sviluppo etico e al servizio dell’uomo dell’intelligenza artificiale”. 

 

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