Nel pomeriggio dalle 16.30 la processione che porterà i 133 porporati alla Cappella Sistina, lì il giuramento e poi l'Extra Omnes
Ci siamo. Mercoledì 7 maggio ha inizio il Conclave 2025 che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa. Il primo atto sarà alle 10.30 con la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice che sarà presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, cardinal Giovanni Battista Re.
Nel pomeriggio dalle 16.30 la processione che porterà i 133 porporati alla Cappella Sistina, lì il giuramento e poi l’Extra Omnes. In serata già ci sarà la prima fumata. Come ha specificato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, “gli orari orientativi delle fumate potrebbero essere dopo le 10.30 e le 12 al mattino mentre per quanto riguarda le fumate del pomeriggio potrebbero essere intorno alle 17.30 e alle 19“.
Bruni ha poi spiegato che “le fumate delle 10.30 e delle 17.30 ci saranno solo se queste saranno bianche”.
Martedì mattina i cardinali si sono incontrati nell’ultima Congregazione. Alla 12esima riunione dei porporati “erano presenti 173 cardinali di cui 130 elettori. Ci sono stati 26 interventi sulle riforme di Papa Francesco che hanno bisogno di essere portati avanti come sugli abusi, curia, pace e cura del Creato”.
Per quanto riguarda i temi affrontati Bruni ha spiegato che “si è parlato del tema della comunione come tema per il nuovo Papa. Di un Papa che possa essere costruttore di ponti, volto di una Chiesa samaritana. Si è parlato di diritto canonico, delle iniziazioni cristiana e formazione dei battezzati come missione e di dialogo ecumenico”. Nell’ultimo atto del pre-Conclave, inoltre, “è stato annullato l’anello del Pescatore” di Papa Francesco e “si sono rotti i sigilli”.
Infine i cardinali hanno diffuso un comunicato con un appello per un cessate il fuoco in tutte le zone segnate dalla guerra con particolare riferimento all’Ucraina e al Medioriente.
Nulla trapela sui nomi. L’intenzione sembra essere quella di un profilo in continuità con Papa Francesco. In giornata avevano fatto rumore le parole del cardinale keniota John Njue che, in un’intervista, aveva affermato di “non essere stato invitato” al Conclave. Parole, quelle del porporato, smentite dall’arcidiocesi di Nairobi. Bruni ha precisato che i cardinali elettori non hanno bisogno di un invito per potersi presentare. In questo caso è stata fatta una verifica dal cardinale decano tramite Nunziatura” circa la presenza del porporato “e c’è stato esito negativo”.
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