Il Pontefice nel suo testo diffuso in forma scritta ha esortato a pregare per il Myanmar dopo il terremoto
Papa Francesco, nel suo Angelus di oggi – domenica 30 marzo – diffuso in forma scritta, torna a parlare del suo percorso di ripresa dopo essere stato in pericolo di vita a causa di una polmonite bilaterale. “Viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione. Anch’io la sto sperimentando così, nell’animo e nel corpo. Perciò ringrazio di cuore tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l’affetto e con la preghiera. La fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato”, scrive il Pontefice nel testo per la quarta domenica di Quaresima, diffuso dalla sala stampa della Santa Sede.
Nel testo dell’#Angelus, appello del #Papa ai leader del #SudSudan per un dialogo costruttivo di pace e l’invito a pregare per i Paesi in #guerra e il #Myanmar, colpito dal terremoto. La #Quaresima tempo di guarigione, anch’io la sto sperimentando cosìhttps://t.co/chasW7oO9M pic.twitter.com/vH9BB4fkNx
— Vatican News (@vaticannews_it) March 30, 2025
Papa Francesco: “Preghiamo per il Myanmar dopo il terremoto”
Il Santo Padre ha esortato tutti a pregare per il Myanmar che “soffre tanto anche per il terremoto”. L’appello alla preghiera di Bergoglio è anche “per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo” oltre che nello stesso Myanmar. Il Papa, nel testo, sottolinea però il verificarsi anche di “fatti positivi: cito ad esempio la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico. Incoraggio entrambi i Paesi a proseguire su questa strada“.
“Preoccupazione per il Sud Sudan, avviare dialogo costruttivo”
“Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i Leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell’amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità”, ha scritto poi il Papa sul Paese africano che sembra avvicinarsi a una nuova guerra civile. “In Sudan – Paese devastato dal conflitto armato tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF), ndr – la guerra continua a mietere vittime innocenti. Esorto le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili; e auspico che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La Comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria”, ha concluso.
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