Il mondo era chiuso in casa. Dal Pontefice arrivò la benedizione 'Urbi et Orbi' e la preghiera per la fine della pandemia

L’Italia e il mondo intero erano chiusi in casa, il 27 marzo di 5 anni fa, quando Papa Francesco compì un gesto destinato a finire nella storia: la Statio Orbis. Da solo, il Papa – che oggi prosegue la sua convalescenza a Casa Santa Marta – si recò in una Piazza San Pietro vuota, uno scenario mai visto che si realizzò a causa del dilagare della pandemia.

“Da settimane – disse il Pontefice – sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti“. Da qui poi la sottolineatura: “Così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. 

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