“Seguiamo con trepida attenzione quanto avviene in Ucraina, sottoposta a bombardamenti e attacchi sistematici. Ogni giorno le sirene rompono le notti che vorremmo tranquille per tutti, specie per i bambini e i malati, tra cui tanti feriti e mutilati. Guardiamo con attenzione e speranza al possibile dialogo tra Ucraina e Russia, mentre auspichiamo che questo possa segnare una nuova stagione per tutti quei Paesi – tra cui Stati Uniti, Europa e Cina – che, a vario titolo, sono coinvolti nella ricerca della pace. Finalmente si muovono passi per la pace. Questa ha bisogno di dialogo, come ha sempre chiesto Papa Francesco con commovente insistenza”. Così il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, introducendo i lavori del Consiglio Episcopale Permanente che inizia a Roma oggi.” Troppo si è disprezzato il dialogo tra governi – aggiunge Zuppi -, mentre le sedi internazionali d’incontro sono state svuotate di significato e prestigio, a partire dall’ONU. La parola è decisiva. Il linguaggio, quello internazionale e quello della comunicazione, è divenuto molto duro, aggressivo, mirando a colpire o screditare più che a creare le basi del dialogo. Parole come armi e parole senza o con poca verità”. Zuppi evidenzia poi come sia necessario “vincere la babelizzazione dei linguaggi, frutto dell’egocentrismo nazionale, personale e di gruppo” perché questo ha messo in crisi il dialogo.

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