Gaza, Netanyahu: “Decideremo noi su forze internazionali nella Striscia”

Gaza, Netanyahu: “Decideremo noi su forze internazionali nella Striscia”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (Foto AP/Nathan Howard)

Hamas: “Se l’occupazione finirà deporremo le armi”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivendica il ruolo dello Stato ebraico nel decidere chi farà parte delle forze internazionali che avranno il compito di garantire la stabilità e prevenire il ritorno della violenza nella Striscia di Gaza dopo la guerra. All’inizio della riunione di governo di oggi, domenica 26 ottobre, ha affermato che “nel mese scorso abbiamo assistito a dichiarazioni ridicole riguardo alle relazioni tra Stati Uniti e Israele. Israele è uno Stato indipendente: la nostra politica di sicurezza è nelle nostre mani. Abbiamo chiarito, riguardo alle forze internazionali a Gaza, che Israele determinerà quali forze sono per noi inaccettabili“. Lo riporta Ynet. “Non siamo disposti a tollerare attacchi contro di noi e sventiamo i pericoli man mano che si presentano“, ha aggiunto, “non cerchiamo l’approvazione di nessuno”.

Hamas: “Se occupazione finirà consegneremo le armi”

Intanto il leader di Hamas, Khalil al-Hayya, dichiara che il gruppo palestinese deporrà le armi una volta terminata l’occupazione israeliana della Striscia. “Le armi di Hamas sono legate all’esistenza dell’occupazione e dell’aggressione israeliana e, se l’occupazione dovesse finire, queste armi verrebbero consegnate allo Stato“, ha affermato, in un’intervista esclusiva con Al Jazeera Arabic, specificando che il futuro delle armi di Hamas è ancora in fase di discussione con le altre fazioni armate e i mediatori. Nell’intervista al-Hayya ha anche sottolineato che Hamas non ha alcuna riserva nel trasferire le responsabilità amministrative di Gaza a qualsiasi organismo nazionale palestinese, e che Hamas vuole anche che si tengano elezioni in tutta la Palestina.”Accettiamo le forze delle Nazioni Unite come controllori delle frontiere e del cessate il fuoco a Gaza – ha aggiunto – Non siamo soddisfatti della quantità di aiuti che arrivano nella Striscia di Gaza e chiediamo l’intervento dei mediatori. Gaza ha bisogno di 6.000 camion di aiuti al giorno, non solo di 600. La questione umanitaria ci preoccupa e Israele continua a ritardare l’arrivo degli aiuti a Gaza”.

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