Circa 180 tifosi del Napoli sono stati arrestati lunedì sera nel centro di Eindhoven, in Olanda, alla vigilia della partita di Champions League tra il Psv e gli azzurri di Antonio Conte. Secondo la polizia locale – come si legge sul sito olandese ‘de Gelderlander’ – il loro comportamento “ha provocato disordini“. Il folto gruppo di tifosi italiani è stato condotto alla stazione di polizia di Mathildelaan a bordo di tre autobus. Fermati anche quattro sostenitori del PSV.
Tutti espulsi i 180 tifosi partenopei
I 180 tifosi, fermati all’inizio della zona rossa istituita in vista del match dal sindaco Jeroen Dijsselbloem per evitare che ci potessero essere disordini in città, sono stati tutti espulsi, anche quelli che avevano regolare biglietto per assistere alla partita. “Sono stati tutti interrogati e rilasciati con un divieto di tornare ad Eindhoven“, ha scritto l’avvocato Emilio Coppola, in un post sui social.
Tajani: “Seguo il caso, ambasciata attiva”
“Sto seguendo il caso dei tifosi del Napoli fermati a Eindhoven per controlli prima della partita di calcio di stasera. L’Ambasciata all’Aja ha già inviato del personale e sono già presenti agenti della Digos italiana. La polizia olandese allontanerà i tifosi senza biglietto“, ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Per ogni necessità si può contattare l’Ambasciata al numero +31 651541399”, si legge ancora nel post.
Legale: “Tifosi Napoli ‘numerati’, non si vedeva dal 1944”
“La nostra città è sempre pronta a combattere ingiustizie e abusi e ieri sera si sono rivisti i numeri quelli che non vedevano dal 1944. La nostra città merita rispetto”. Su Facebook l’avvocato Emilio Coppola, che rappresenta alcuni dei tifosi del Napoli fermati ed espulsi a Eindhoven, rilancia il post di uno dei supporter della squadra azzurra in trasferta che mostra una foto nella quale sono ritratte le mani di alcuni dei 180 fermati di ieri.
“Centottanta figli di Napoli arrestati ieri sera ‘preventivamente’ solo per essere in direzione del centro di Eindovhen, città dove si disputerà la gara oggi, così come succede in tutte le partite di qualsiasi competizione europea – scrive il tifoso nel post – Trattenuti fino all’alba dopo perquisizioni, interrogatori (che hanno riportato un bel nulla) ed essere stati numerati sulla pelle come solo ad Auschwitz succedeva, sono stati poi rispediti con divieto di accesso in città ed annullamento del biglietto”. “Fratelli, amici e conoscenti che fanno tanti sacrifici tra lavoro, famiglia e disponibilità economica solo per seguire quella maledetta maglia, vittime di un abuso di potere che viola qualsiasi diritto civile ed umano – prosegue il post – Questa è l’Europa che stanno costruendo, fondata su nazismo e repressione su qualsiasi forma di aggregazione sociale, che sta tanto a cuore al nostro caro governo Italiano ed i suoi scagnozzi, i primi a stendere il tappeto rosso alle tifoserie che vengono nelle nostre città con cattive intenzioni, per poi essere cacciati dal popolo. E siamo pronti a farlo ancora. Onore ai figli di Napoli, presenti in ogni contesa”.