Schlein: "Meloni ha fame di poltrone, il Sottosegretario Sgarbi: "Imprudenza di Crippa (Lega), nemmeno Meloni pensa che la vecchia decisione fu razzismo"

Dura da diversi giorni la polemica sul direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Oggi le opposizioni all’attacco del governo: “Greco ha guidato con grande competenza e professionalità il Museo Egizio in questi dieci anni, portando risultati concreti, lo vediamo dai numeri record che ci sono stati”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine del dibattito sulla legge sulla non autosufficienza nella sede del partito. “L’unico motivo per cui le destre lo attaccano è che evidentemente non lo controllano, non lo ritengono allineato al governo. E questo tradisce una concezione padronale delle istituzioni e della cultura da parte di Giorgia Meloni, che ha molta fame di poltrone, evidentemente, ha molta voglia di controllo. E questo è grave, sia nel metodo che nella sostanza, perché lo vediamo dappertutto. Lo abbiamo visto con l’occupazione della Rai, su Inps e Inail, sul Centro Sperimentale di Cinematografia. Per noi è un atteggiamento sbagliato e inaccettabile e non è ciò che serve al Paese”, aggiunge Schlein.

“Incapaci anche di mantenere le promesse fatte ai propri elettori in campagna elettorale Meloni e soci sono efficienti solo nel considerare l’esercizio del governo come occupazione del potere”, dice il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia intervenuto a ‘Crea! L’Italia che faremo’ in corso a Iseo (Brescia). “Dalla vicenda del museo egizio di Torino, dove vogliono fare la guerra alla cultura, all’occupazione delle poltrone nelle partecipate del ministero delle Infrastrutture, destra e Lega, manu militari, stanno infarcendo gli enti pubblici di propri esponenti. Davvero uno spettacolo indecente. Si erano sbagliati: non era ‘prima gli italiani’ ma ‘prima noi’” aggiunge.

FdI: “Nessuna occupazione di ‘casematte'”

Ma da FdI e persone vicine a Meloni arriva una mezza smentita. “Non c’è alcuna occupazione di ‘casematte’ del potere da parte del centrodestra. Noi, a differenza della sinistra, non pensiamo che si debba reclamare la cacciata di qualcuno perché riteniamo che questo Paese possa ospitare competenze, professionalità e valori diversi. Non ci riteniamo proprietari degli spazi culturali italiani, cosa che invece vediamo benissimo accadere a sinistra, lo vediamo talmente consolidato da decenni che ormai ci siamo abituati” dice Deborah Bergamini, vice presidente dei deputati di Forza Italia e responsabile Esteri del partito, ospite a ‘Stasera Italia’ su Rete4. “Abbiamo un percorso da fare in salita, un po’ come è stato fatto con le quote rosa per l’affermazione della presenza femminile nelle istituzioni – ha aggiunto -. Dobbiamo scalare una montagna di accettabilità culturale, di pensiero unico che viene sapientemente coltivato da anni. Per questo vorrei togliere un velo di ipocrisia anche in merito allo spoils system: se praticato da un governo politicamente legittimato è un’estensione di una visione politica che dà efficacia a quella visione, altra cosa è se viene praticato a tappeto da governi che dalle urne non ci sono passati e che poi non ci stanno ad essere rimossi quando avviene il cambiamento politico. Questa è l’egemonia culturale”. 

Sgarbi: “Imprudenza di Crippa”

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi commenta con Affaritaliani.it la richiesta di cacciare il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco avanzata dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa: “Una imprudenza del giovane Crippa“. “Marrone (assessore al Welfare di Fratelli d’Italia della regione Piemonte, ndr) aveva fatto un intervento su Greco, ma a sostegno della sua leader. Ora Crippa ha riacceso la polemica trascurando che la presidente Christillin e il cda scadono nel 2024, e decidono i criteri per nominare il direttore, che non dipende dal ministero della cultura. Non è affatto una questione ideologica, o di razzismo e discriminazione per gli italiani. Fino a 18 anni gli italiani non pagani, e fino a 25 e dopo i 65 vi sono sconti notevoli. Mentre nessun arabo o musulmano andava al Museo Egizio; e per questo Christian Greco decise lo sconto per i musulmani. Era per aprire il Museo a un pubblico nuovo. Un’operazione di marketing. Neanche Giorgia Meloni oggi pensa che si sia trattato di razzismo contro gli italiani. Le parole di Marrone prima e di Crippa di oggi rischiano il boomerang e fanno di Greco una vittima, sottoposta a una persecuzione. Noi come ministero non abbiamo la possibilità di cacciarlo, ma solo di nominare il presidente. Greco, con questi interventi, resterà per altri vent’anni. Quella di Crippa è stata una dichiarazione autolesionista. Di un razzismo rovesciato, contro gli italiani, non si può parlare, se non per una polemica temporanea. Ma credo che nemmeno la Meloni la pensi più così”, conclude Sgarbi. 

Crippa insiste: “Per 40 anni la sinistra ha gestito cultura e poltrone”

Ma Crippa insiste: “Per quarant’anni la sinistra ha gestito il mondo della cultura e le poltrone. Il Pd ha fatto da sempre della cultura uno strumento ideologico e invece va restituita a tutti gli italiani e non solo a chi vota Pd. La cultura è trasversale”, dice il leghista. “Greco è congeniale in questo meccanismo che ruota attorno al Pd. E lui ha preso decisioni ideologiche come sconti e far entrare gratis i cittadini di religione musulmana. Non avrei nulla da dire se l’avesse fatto anche per cristiani e/o buddisti. Quindi, ribadisco, la sua è stata una scelta razzista e discriminatoria verso gli italiani e i cristiani. Se un direttore nominato dal Centrodestra avesse fatto una cosa simile un governo di Centrosinistra l’avrebbe rimosso un secondo dopo, invece Greco è ancora lì. Non cambio idea, secondo me dovrebbe dimettersi. La sinistra ha occupato la cultura per 40 anni pensando che fosse una sua branchia. Invece è un patrimonio di tutti gli italiani. Ecco perché Schlein, Boldrini, Fratoianni e molti altri si sono innervositi dopo le mie parole. Questa è la verità”, conclude Crippa.

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