Il premier italiano al G7 chiede il coinvolgimento di Russia, Cina e Arabia Saudita
Concludere in sicurezza l’evacuazione dell’Afghanistan entro la scadenza del 31 agosto, certo, ma mantenendo un canale di contatto anche dopo, con la possibilità di transitare dal Paese in modo sicuro. Il premier Mario Draghi, intervenendo alla riunione straordinaria del G7, prova a trovare una mediazione dopo la conferma della deadline da parte degli Stati Uniti.
Insomma, se come osservato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, durante l’audizione in Parlamento nel pomeriggio, “non sarà comunque possibile, né per noi né per alcun Paese dell’Alleanza, mantenere una qualunque presenza” a Kabul dopo l’addio statunitense, la situazione è complessa e, conferma il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, con la scadenza attuale è impossibile completare l’evacuazione. Ecco perché serve, come chiesto da Draghi, uno spiraglio in cui muoversi. “Dobbiamo assicurare sin da subito che le organizzazioni internazionali abbiano accesso all’Afghanistan anche dopo questa scadenza”, sollecita parlando ai leader del G7 durante il vertice straordinario.
Ma non basta. Nel difficilissimo scenario geopolitico apertosi ad agosto, Draghi insiste per la convocazione di un G20 straordinario – l’Italia ha la Presidenza di turno – già a settembre. “Il G7 deve mostrarsi unito anche nell’aprire relazioni con altri Paesi”, dice ai colleghi. Spiegando che in tal senso “il G20 può aiutare il G7 nel coinvolgimento di altri Paesi che sono molto importanti, perché hanno la possibilità di controllare ciò che accade in Afghanistan: la Russia, la Cina, l’Arabia Saudita, la Turchia e l’India”. Un’idea a cui il premier lavora dalla scorsa settimana e su cui oggi ha incassato un ampio consenso e la pubblica lode dell’Ue. Anche perché i temi sono tanti, come quello difficilissimo dell’immigrazione su cui “saremo in grado di avere un approccio coordinato e comune?”, è la sfida dell’ex Bce che bacchetta: “Sia a livello europeo, sia internazionale, non si è stati in grado di farlo. Dobbiamo compiere sforzi enormi su questo”. Cooperazione “essenziale” anche sulla lotta al terrorismo, per cui “è fondamentale anche utilizzare tutte le leve diplomatiche e finanziarie a nostra disposizione”.
La sfida del premier è anche un’altra: “L’Italia reindirizzerà le risorse che erano destinate alle forze militari afghane verso gli aiuti umanitari. Chiedo a tutti voi – ha esortato i sette Grandi – di unirvi a questo impegno, compatibilmente con la situazione dei vostri Paesi”. Nel frattempo, l’Italia si prepara a gestire gli aspetti sanitari dell’accoglienza: Draghi ha dato mandato al commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, di elaborare un piano per assicurare la vaccinazione di tutti i cittadini afgani accolti nel nostro paese, che verrà attuato subito dopo dopo le procedure di registrazione e quelle sanitarie su base volontaria, nei luoghi di destinazione che ospiteranno temporaneamente i profughi in accordo con le Regioni interessate.
Ad oggi, spiegano dalla Difesa, sono 3744 i cittadini afghani evacuati. “Spero che il Parlamento possa rispondere concretamente a questa immane tragedia” in Afghanistan “approvando l’aumento delle risorse della cooperazione allo sviluppo”, dice Di Maio annunciando la richiesta di inserire in legge di Bilancio un loro aumento di almeno il 30% quest’anno e di oltre il 50% l’anno prossimo. Il titolare della Farnesina, come il collega della Difesa, sarà nelle aule di Camera e Senato il 7 settembre per una informativa sulla crisi afghana.
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