Il capo della Casa Bianca chiede il rilascio immediato di Aung San Suu Kyi
La forza è l’ultima via da perseguire ma, “quando necessario, non esiterò a utilizzarla per difendere gli interessi dell’America” e dei suoi alleati nel mondo. E’ il messaggio lanciato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden nella sua prima visita al Pentagono come commander in chief. Il democratico, nel suo discorso, ha annunciato l’istituzione di una task force che si occuperà di come affrontare le sfide poste dall’ascesa della Cina, e ha promesso di non prendere mai alla leggera il suo ruolo, promettendo di lavorare per porre “una fine responsabile alle guerre che si sono trascinate per troppo tempo”.
Biden ha aperto il discorso accogliendo con favore la notizia della scarcerazione dell’attivista per i diritti delle donne Loujain al-Hathloul in Arabia Saudita e ha ringraziato le forze armate statunitensi e i dipendenti civili per il servizio reso al Paese. In occasione del Black History Month (il mese dedicato alla storia dei neri), il presidente ha rivolto un pensiero particolare agli afroamericani che hanno combattuto per la nazione e il cui sacrificio spesso non è stato riconosciuto nella storia degli Usa, nonostante “abbiano contribuito a portare il Paese verso una maggiore uguaglianza”. A introdurre il discorso di Biden sono stati il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il primo afroamericano a guidare il dipartimento, e Kamala Harris, prima donna e prima nera a ricoprire il ruolo di vicepresidente. Harris ha promesso ai membri del Pentagono un sostegno continuo. “Siamo qui con voi e per voi. Siete i migliori nel mondo” e “vi supporteremo sempre”, ha detto l’ex senatrice della California.
Prima della visita al Pentagono Biden, parlando alla Casa Bianca, ha annunciato sanzioni contro i leader militari responsabili del colpo di stato in Birmania e ha chiesto il “rilascio immediato” dei politici e degli attivisti attualmente detenuti, inclusa la leader Aung San Suu Kyi. Il democratico ha annnunciato un ordine esecutivo che impedirà ai generali del Paese di accedere a 1 miliardo di dollari di beni negli Stati Uniti e ha ventilato la possibilità di ulteriori misure. “L’esercito deve rinunciare al potere che ha conquistato e dimostrare rispetto per la volontà del popolo birmano”, ha sottolineato il presidente. Per Biden la crisi in Birmania è il primo banco di prova per la sua politica estera. Il democratico nel discorso pronunciato la scorsa settimana al dipartimento di Stato aveva annunciato il “ritorno” dell’America e della diplomazia, dopo il quadriennio dell’amministrazione Trump basato sull’isolazionismo e la formula ‘America First’, sottolineando che Washington è pronta ad agire contro gli abusi dei Paesi autoritari.
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