Ma il Cts smentisce: "Nessun via libera alla riapertura la sera in zona gialla"

La possibilità di apertura serale a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie e agriturismi, duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020. E’ quanto affermano il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.

Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione, secondo Coldiretti e Filiera Italia sarebbe fondamentale consentire ai ristoranti, che si trovano nelle zone gialle e che dimostrano di rispettare i rigidi requisiti previsti, l’apertura serale fino all’orario di inizio coprifuoco, anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso. Con tale possibilità limitata ai locali di ristorazione con servizio al tavolo – concludono Coldiretti e Filiera Italia – si coniugherebbero tutela della salute dei cittadini e ripresa dell’attività economica e lavorativa dell’intera filiera agroalimentare italiana, cui sono collegati circa 4 milioni di lavoratori.

Il no del Cts

L’appello a una riapertura dei locali fino alle 22 nelle zone gialle era arrivato dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Guido Guidesi in una lettera formale inviata al governo. E il governatore ligure aveva anticipato un ok del Cts. Ok che però è stato subito smentito: “Non c’è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura”. Nel verbale della riunione del 26 gennaio 2021, viene ancora segnalato, “vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”.

 

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