Fermata anche la moglie del dissidente Yulia. Blinken: "Rilasciare i manifestanti"

Continua l’ondata di proteste per chiedere la liberazione dell’oppositore di Putin, Alexei Navalny, detenuto a Mosca dopo il suo rientro in patria. In tutta la Russia domenica i dimostranti sono scesi in piazza nelle città militarizzate: Ekaterininburg, Novosibirsk, Vladivostok, San Pietroburgo e infine Mosca.Secondo il conteggio dell’ong Ovd-Info sono ad ora 4.027 gli arrestati in tutta la Russia, di cui 1.167 a Mosca. Nella capitale, dove è stata chiusa la metropolitana e posto restrizioni ai movimenti, è stata fermata dalle forze dell’oridne anche la moglie del dissidente, Yulia Navalnaya, come riferito dall’entourage del blogger. 

“Gli Stati Uniti condannano l’uso persistente di metodi brutali contro manifestanti pacifici e giornalisti da parte delle autorità russe per la seconda settimana consecutiva. Rinnoviamo il nostro appello alla Russia affinché rilasci le persone arrestate per aver esercitato i propri diritti, tra cui Alexei Navalny”, ha scritto su Twitter il segretario di Stato statunitense Antony Blinken.

 

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