Torino, 8 mag. (LaPresse) – Per quanto riguarda lo spalmare i crediti del superbonus nell’arco di 10 anni “bisogna fare innanzitutto una differenziazione sul credito del condomino e il credito dell’impresa. Come presidente degli amministratori di condominio, per quanto riguarda i condomini questo significa buttare fuori di casa le persone perché con le assurdità del superbonus, tipo la lievitazione dei prezzi, un intervento che in condizioni normali si sarebbe fatto con 100mila euro è finito per costarne 400mila. Può questa improvvisazione con cui è stata gestita la cosa ricadere sulle spalle del condomino? Io non credo. Se sì, c’è qualcuno che ha arrecato un danno e a chi facciamo l’azione per il risarcimento danni? Quando una famiglia finirà buttata fuori di casa perché non sarà in grado di pagare o di restituire il credito di cui ha già beneficiato con il fisco dove va a vivere?”. Lo dice Rosario Calabrese, presidente di Unai a LaPresse (Unione nazionale amministratori d’immobili), in merito alle dichiarazioni di questa mattina del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha fatto sapere che spalmare su 10 anni i crediti del superbonus “non sarà una possibilità ma un obbligo”. Per quanto riguarda le imprese, “non sarebbe competenza mia, ma sarebbe un disastro di tipo economico”, aggiunge Calabrese.

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