Caserta, 29 mar. (LaPresse) – Il boss del clan dei Casalesi, Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, ha deciso, dopo 26 anni in carcere, di collaborare con la giustizia. Il capoclan della cosca casertana ha deciso, come anticipato dal quotidiano Cronache di Caserta e confermato a LaPresse da fonti locali, di ‘pentirsi’, seguendo la strada già intrapresa dai figli Nicola (in carcere dal 2010, pentito dal 2018) e di Walter (collaboratore di giustizia dal 2021). Il boss, da qualche anno, è malato di tumore, e di recente è stato trasferito nel carcere di L’Aquila. È il secondo capoclan dei Casalesi a pentirsi dopo Antonio Iovine detto ‘o ninno, che ha iniziato a parlare con i giudici nel 2014.

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