Roma, 10 ago. (LaPresse) – “Per l’anno che si conclude a marzo 2022, avremo raggiunto il massimo storico dell’export di unità da diporto: 3,5 miliardi di dollari da marzo 2021”. Ad affermarlo è Stefano Pagani, responsabile dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica, commentando con LaPresse lo stato di salute dell’industria nautica, con delle stime basate sui dati – ancora in corso di elaborazione – al 2021, che verranno presentati al Salone nautico di Genova, a settembre. Questo è un dato significativo, perché, spiega Pagani la nostra è “un’industria basata sull’export. Le nostre barche sono apprezzate ovunque a livello globale, soprattutto per l’artigianalità italiana. Il dato export – fa presente infatti – rappresenta l’86% del totale del fatturato del comparto”. Aver toccato una cifra record incide positivamente anche sul prossimo futuro del settore: “i nostri cantieri hanno un order book che arriva al 2025-2026” annuncia Pagani. E quindi se anche nei prossimi anni non si avranno picchi di crescita pari al 30% la produzione “continua a crescere, anche se in modo più contenuto”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata