Roma, 3 ago. (LaPresse) – “Ogni settimana riceviamo circa 90 chiamate, da persone malate di sla o altre gravi patologie, che vogliono mettere fine alle proprie sofferenze”. Così Emilio Coveri, fondatore e presidente dell’associazione Exit Italia, contattato da LaPresse. “A loro forniamo i nomi delle strutture che in Svizzera si occupano di eutanasia ma sono loro che le contattano. Solo così possiamo evitare di incorrere nelle sanzioni previste dal codice penale italiano”.

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