Roma, 23 nov. (LaPresse) – Il via libera dal Comitato etico della Asl delle Marche per il suicidio assistito di ‘Mario’ “è un passo avanti per il nostro Paese perché permette finalmente di agire nella legalità e all’interno della società per vedersi riconoscere i propri diritti fondamentali”. Così Beppino Englaro, padre di Eluana, intervistato da LaPresse. “Il signor ‘Mario’ può dire grazie a Marco Cappato che è riuscito ad arrivare alla Corte Costituzionale”, prosegue. “Ma è un percorso portato avanti da Eluana, anche se si tratta di due casi distinti. Per mia figlia si continua a parlare erroneamente di eutanasia, ma si è trattato – spiega – di interruzione della nutrizione artificiale per riconoscerle il diritto a rifiutare le cure, anche se significa morire. Perché per mia figlia vivere in quella situazione era peggio della morte”. Ora Mario “potrà agire nella legalità nel suo Paese senza dover andare in Svizzera per veder riconosciuto il suo diritto”, continua Englaro che conclude: “Grazie a questo passo avanti l’Eluana di turno non dovrà vivere quello che ha passato mia figlia”.

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