Roma, 26 ott. (LaPresse) – La decisione di rendere monodose il vaccino Johnson&Johnson “è stata frutto di una valutazione forse non troppo approfondita”. Lo dice a LaPresse Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ospedale San Raffaele, di Milano. “Si riteneva che una dose di J&J fosse in qualche modo sovrapponibile a due dosi del vaccino AstraZeneca in realtà si è visto che la protezione tendere a decrescere piuttosto velocemente. Chi ha fatto J&J dovrebbe sottoporsi in fretta a una seconda dose di un vaccino a mRna”.

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